La penna degli Altri 16/04/2011 14:21
Uva: "Ma il sistema inglese resta ancora distante"
Una svolta a tappe, quindi? «Una svolta comunque importante. Penso all'attenzione che gli americani avranno sicuramente per i servizi per il tifoso. In attesa di uno stadio tutto della Roma, potranno percorrere la strada del marketing o del merchandising. Il nome della società giallorossa puo' essere veicolato nel mondo intero...». Ai presidenti che tentennano davanti allo sbarco Usa cosa si sente di dire? «Se qualcuno ha il timore che in Italia arrivi un mecenate, stia tranquillo per due motivi. Il primo deriva proprio dalla natura stessa degli americani, gente che non ha nel dna quello di investire a fondo perduto. Il secondo aspetto da non' sottovalutare è l'imminente introduzione, con tanto di sanzioni, del fair play finanziario voluto dal presidente dell'Uefa Michel Platini: d'ora in avanti se si vogliono giocare le coppe bisognerà spendere quanto si incassa dal proprio fatturato». Si può prevedere per la cordata DiBenedetto gli stessi effetti che altri magnati americani stanno avendo in Inghilterra? «Il sistema inglese è notevolmente più avanti del nostro. Là hanno stadi di proprietà e l'impatto Usa è immediato. Quando la Roma avrà un suo stadio ha le potenzialità di ricavare quanto ricava un club come l'Arsenal».