La penna degli Altri 11/04/2011 10:08
Totti, una dieta che porta tanti gol
LEGGO (F. BALZANI) -
Tre doppiette in quattro partite Francesco Totti non le aveva messe a segno neanche a 20 anni. Sei gol in meno di un mese (contro Lazio, Fiorentina e Udinese) che permettono alla Roma di restare in carrozza sul treno-Champions. Eppure tre mesi fa al capitano veniva preferito Adriano e da più di un pertugio filtrava il sibilio di un ritiro anticipato, di un prepensionamento da passare negli Usa. Il ritorno del Re ha messo a tacere tutti e oggi fa parlare chi lo ha aiutato nella rinascita. Tre nomi su tutti: il preparatore atletico Paolo Bertelli, Il professor Giacinto Donato Miggiano e ovviamente Vincenzo Montella. I primi due hanno lavorato sul fisico del capitano giallorosso. Prima di Natale, infatti, Totti ha cominciato una dieta che lo ha portato a perdere più di 5 chili. «Una dieta ferrea, a bassissimo uso di carboidrati e zuccheri (soprattutto dolci e pasta) e con un inserimento razionale di proteine, in particolare carne bianca e bresaola», ha spiegato il professor Miggiano, dirigente medico del reparto di dietologia del Gemelli. I benefici non si sono fatti attendere. Totti è tornato al peso forma di più di dieci anni fa, ai tempi di Zeman. Alla dieta si è aggiunto il lavoro di Bertelli. Il prof (come lo chiamano a Trigoria) è tornato ad occuparsi della preparazione atletica della squadra dopo laddio di Ranieri (e di Capanna, il precedente preparatore).
Bertelli, che aveva lavorato con Totti ai tempi di Spalletti, ha introdotto un allenamento supplementare di mezzora sulla resistenza e sulla corsa leggera tutti i giorni, da aggiungere al solito lavoro di potenziamento muscolare eseguito in palestra. «Francesco è stato disponibilissimo, aveva bisogno di una preparazione personalizzata e non ha mai battuto ciglio in queste settimane. Doveva soltanto sciogliere le gambe e smaltire uno stress che stava diventando anche fisico. Il resto lo hanno fatto i gol che lo hanno sbloccato anche a livello mentale». Sette gol in sei partite (uno ogni 75) da quando Montella siede sulla panchina giallorossa e un bottino salito a 11 gol. E lunico calciatore nella storia della Serie A ad aver ottenuto la doppia cifra con la stessa maglia per 12 stagioni di fila. Lo ha favorito di certo il ritorno al vecchio ruolo, di centravanti puro. Probabilmente, se avesse avuto lo stesso ruolo anche con Ranieri, avrebbe probabilmente già agguantato Roberto Baggio, oggi lontano due lunghezze. «Francesco si allena come non lo vedevo fare neanche quando giocavo con lui. Rincorre gli avversari, va in pressing, è utile a tutta la squadra», ha spiegato Montella. Ieri entrambi si sono concessi un pranzo fuori porta. Uno strappo alla regola ci può stare.