La penna degli Altri 17/04/2011 14:23
Sogno Usa? Incubo siciliano
divorati i gol del vantaggio allinizio del secondo tempo, non ci sarebbe stata storia. E invece, per lennesima volta questanno, bisogna raccontare un altro incubo giallorosso. Incubo che si materializza nel secondo tempo, dopo che nel primo la Roma, non bellissima, aveva dato comunque limpressione di poter vincere in tranquillità. Il Palermo, del redivivo Delio Rossi, aveva iniziato bene la partita, affacciandosi dalle parti di Doni al 3, con Pinilla che cerca il contatto con Burdisso, ma Romeo lascia correre. Poi è la Roma a sfiorare il gol con Sirigu bravo a respingere un tiro di Riise, ma Menez, per due volte, non lo è altrettanto
nellapprofittare del pallone libero in area. Il Palermo tiene molto palla, Burdisso prima e Totti poi invitano la squadra a salire: detto, fatto. Rosi libero in area prima cicca la palla, poi passa a Menez che si vede ancora una volta respingere il tiro da Sirigu. Ancora il francese protagonista, quando Bacinovic, per fermarlo dopo uno splendido assist morbido di Totti, gli tira la maglia buttandolo giù: rigore netto, sul dischetto va Totti che spiazza Sirigu e segna non solo l1-0, ma anche il gol numero 204 in serie A, a meno 1 da Roberto Baggio.
LOlimpico se lo coccola Un Capitano, cè solo un Capitano, la panchina tutta si alza per applaudirlo, Ilary e gli amici in tribuna fanno lo stesso, The King of Rome è sempre e solo lui. I ritmi non sono altissimi (se ne accorge anche Perrotta, che sbadiglia in panchina) e il Palermo continua a tenere palla, con la difesa della
Roma che però non corre pericoli tanto che anche per Loria arriva qualche timido applauso. Tre minuti e la partita cambia ancora: Pinilla si appoggia a Burdisso, Romeo si fa ingannare e fischia il rigore. «Non lho proprio toccato», dice Nicolas, ma larbitro non cambia la sua decisione. Sul dischetto va lo stesso Pinilla, che
spiazza Doni sotto la Sud. Largentino proprio non riesce a digerire il rigore e quando larbitro fischia la fine va ancora a chiedere spiegazioni.Il secondo tempo si apre nel segno di De Rossi, il cui tiro, violentissimo, colpisce la parte esterna della rete. Applausi per lui e fischi, un minuto dopo, per Jeremy Menez che, solo davanti a Sirigu, si divora il 2-1 tirando a lato e fallendo ancora una volta lappuntamento col gol. Montella cambia: fuori Rosi, applaudito, dentro Vucinic, altrettanto incitato dai tifosi, che si sistema a sinistra, con Taddei a destra e Menez al centro. E proprio il brasiliano a servire a Riise lassit per un sinistro al volo che Sirigu blocca. Un secondo dopo lincredibile: contropiede romanista, Menez serve per Vucinic che, solo davanti alla porta (spalancata) tira alto. LOlimpico non ha più neanche la forza per fischiare: cè la Sud che, tanto per cambiare, canta e il resto dello stadio che assiste al passare dei minuti. Qualche applauso si sente quando Borriello si prepara ad entrare in campo.
Lattaccante napoletano entra al posto di Menez, fischiatissimo: lui lo applaude, così come Rosella Sensi in tribuna, la gente non gli perdona i due gol falliti. La Roma prova a spingere, più con i nervi che con gli schemi, ma non riesce ad essere incisiva, tanto che anche Juan e Simplicio, in tribuna, scuotono la testa. E si mettono, loro come tutti, le mani in testa quando, al minuto 38, Hernandez fa quello che Vucinic non aveva fatto, segnando a porta vuota dopo lassist di Pinilla. E una mazzata terribile e infatti Hernandez fa il terzo gol. Lumiliazione è completa e a nulla vale il gol di Vucinic a tempo scaduto.
Martedì cè la semifinale di Coppa Italia, a questo punto lunico obiettivo rimasto: la Roma si dia una svegliata, i suoi tifosi non meritano più certe umiliazioni.