La penna degli Altri 17/04/2011 13:12
Roma americana pagata da UniCredit
Il gruppo guidato da Federico Ghizzoni e Roberto Nicastro recita il doppio ruolo di venditore e di acquirente. A prima vista, inoltre, si profila un impegno non irrilevante dell'istituto di Piazza Cordusio. Èvero che incamererà buona parte di quei 70,3 milioni di euro che rappresentano il corrispettivo per l'acquisto del 67% di As Roma, del centro sportivo di Trigoria e della Brand Management che gestisce il marketing sportivo e detiene per mezzo di Soccer sas il marchio della «lupa» (una partita di giro che nel 2007 fruttò ai Sensi una plusvalenza di oltre 123 milioni). Ma, a fronte di questa entrata, sarà parte integrante sia nell'erogazione del finanziamento di 30 milioni al veicolo sia nel prestito da 10 milioni che il venditore Roma 2000 dovrà concedere nell'ambito delle condizioni previste (oltre all'ok dell'Antitrust) per il passaggio di proprietà. Se si includono nel computo anche i 29,5 milioni di costo stimato dell'Opa obbligatoria, si ottiene per l'acquirente un impegno di massimi 60 milioni (visto che 40 sono già finanziati) che ricadono per il 60% su DiBenedetto (36 milioni dei quali 6 già versati a titolo di caparra) e per i restanti 24 milioni su Unicredit. A fine settembre, data prevista per la conclusione dell'Opa, il gruppo milanese potrebbe aver già reimpiegato buona parte di quanto ricavato dalla cessione. Se l'offerta comporterà la revoca dalle quotazioni della Roma, DiBenedetto (con i soci Pallotta e Ruane) e Unicredit dovranno provvedere a un'ulteriore ricapitalizzazione da 35 milioni e quindi Piazza Cordusio potrebbe trovarsi a versare ulteriori 14 milioni pro quota. D'altronde, i giallorossi spendono più di quanto ricavano, ilpatrimonio della società è negativo (165 milioni circa le passività al 31 dicembre) e iniettare nuove risorse sarà necessario. Anche per questo motivo il prezzo unitario di cessione è di 0,6781 euro con uno sconto del 42% sull'ultima quotazione di venerdì. Da domani i titoli probabilmente si allineeranno e i piccoli azionisti dovranno sperare solo nell'abilità di mister DiBenedetto & C. Lo «zio d'America», con meno di 60 milioni di euro, porta a casa un parco giocatori che vale più del doppio. Dopo essersi messo una mano sul cuore ora dovrà mettere l'altra sul portafoglio.