La penna degli Altri 08/04/2011 11:27

Pizarro, domani la sua partita

In quegli anni si misero le basi per il suo futuro alla Roma, anche se ci fu la parentesi all’Inter. Solo una parentesi, perché Spalletti e la Roma erano lì ad aspettarlo per illuminare il centrocampo. Cosa che David ha fatto dal giorno del suo arrivo fino all’ultima giornata dello scorso anno, con lo scudetto che ancora una volta prendeva la strada di Milano. Il «maledetto scudetto» che Pizarro la scorsa estate aveva giurato di voler finalmente vincere. E invece la sua stagione è stata un incubo. La condrite del ginocchio che gli ha tolto la preparazione estiva, la difficile rincorsa alla condizione migliore e poi quella lunga pausa in Cile a Natale per provare a tornare quello vero. Nel frattempo il rapporto con Ranieri si era deteriorato e anche dopo il ritorno a Roma per lui il campo è rimasto lontano. Colpa sua, poca disponibilità? Ormai il passato è passato e conta poco. Conta piuttosto che mentre lui era fuori e la Roma perdeva prima il treno scudetto e poi quello europeo, qualche centinaio di chilometri più a nord Sanchez e Isla erano tra i trascinatori dell’Udinese che, partita peggio della Roma, era arrivata a un passo dalla vetta.

Con l’arrivo di Montella, il Pek ha ritrovato il suo posto in cabina di regia e non è più uscito. All’inizio sembrava anche tutto risolto. Col pur in condizioni precarie fu tra i migliori e poi tutte prestazioni convincenti fino al derby. Così così a Firenze, male contro la con una prestazione che non è da lui. Che magari sbaglia perché si fa rubare palla nel tentativo di creare gioco, ma non si nasconde mai. Con la , invece, si è visto pochissimo. Quando la Roma sotto di un gol avrebbe avuto bisogno della sua sapienza calcistica, lui per una volta non c’è stato. Può succedere, ma non si deve ripetere. Perché sennò l’Europa del prossimo anno se ne volerà via e senza i soldi della sarà più difficile ripartire a caccia del “maledetto scudetto”. Novanta minuti per far vedere al mondo che non ci sono solo Sanchez e Isla, per conquistare 3 punti magari con un gol (finora uno solo in 15 partite di campionato), per riprendersi la Roma. Troppa pressione? Lui c’è abituato, la responsabilità gli piace, quando serve se la assume. E domani servirà tantissimo.