La penna degli Altri 19/04/2011 11:01

"Ora serve un imprenditore romano"

LEGGO (F. BALZANI) - 
«La costruzione dello stadio non rientra nel progetto americano». A 4 giorni dalla cessione del 60% della Roma a DiBenedetto e soci, Paolo Fiorentino spiazza tutti. «Nel piano che abbiamo discusso con gli americani non c’è lo stadio - ha dichiarato il vice- di Unicredit a Gr Parlamento -. Ma è evidente che alla Roma servirà un nuovo impianto. Spero sia interessata soprattutto l’imprenditoria romana». Sorprende, allora, che venti giorni fa DiBenedetto aveva dichiarato che «il primo passo» sarebbe stato «uno stadio nuovo». Giù la maschera, dunque: l’operazione-nuova Roma è soltanto all’inizio. Fiorentino ha poi chiarito esplicitamente che Unicredit vuole cedere presto parte della quota a imprenditori romani: «L’accordo con gli americani è quello di ampliare la base dei soci. Noi abbiamo il 40% ma siamo disposti a scendere, nella prospettiva di creare intorno alla Roma un team di investitori che possono dare valore. Credo che Roma debba avere non solo un cuore romano nei giocatori ma anche un’anima romana nei suoi investitori che possano dare un contributo importante».

Fiorentino ha parlato anche di cifre («l’offerta americana vale 100 milioni») e di tempi («DiBenedetto sarà presidente effettivo a giugno»). Infine ha tracciato le strategie per il prossimo calcio-mercato: «Cercheremo di creare un mix tra giovani di talento e giocatori già affermati. So che DiBenedetto sta già lavorando con dei tecnici esperti». La banca è disposta a un ulteriore finanziamento (40 milioni) per rinforzare la squadra: «Gli americani vogliono lanciare il marchio Roma a livello internazionale. Noi forniremo questo prestito perché un brand vincente necessita di una squadra vincente». Nel frattempo Fiorentino dovrà rispondere ai piccoli azionisti che si sono rivolti alle associazioni per la difesa dei consumatori per lamentarsi del crollo del valore delle azioni (da 1,16 a 0,67 euro) avvenuto a seguito della comunicazione del prezzo fissato per l’Opa. «Centinaia di piccoli azionisti della società A.S.Roma ci stanno contattando infuriati, preoccupati dal crollo delle loro azioni. L’Adoc segnalerà alla Consob l’accaduto e valuterà la possibilità di attivare una class action per il risarcimento del danno subito», ha dichiarato Carlo Pileri, presidente dell’Adoc (associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori).