IL TEMPO (T. CARMELLINI) - 
Dagli States Thomas DiBenedetto manda segnali chiarissimi ai giocatori: «Dipenderà da loro mostrare il nostro valore», ma è evidente come il discorso si allarghi anche all'operato di Montella che contro la Juve ha rimediato la prima sconfitta in campionato della sua gestione. Peccato, perché la Roma nel primo tempo aveva fatto vedere gioco e idee, prima della dormita collettiva della ripresa costata la posta in palio e una scalata alla zona Champions che sembrava davvero a portata di mano. «Per noi era importante - attacca Montella - anche in virtù dei risultati del pomeriggio che probabilmente ci hanno un po' distratto. Ma bisogna prendere anche le cose positive di questa partita: un buon primo tempo, per non dire di più. Il campo è fatto di episodi, sull'1-0 abbiamo preso una traversa e sull'azione successiva incassato il gol del 2-0. Dobbiamo analizzare un po’ tutte le cose e guardare avanti perché il campionato è lungo e abbiamo avanti una partita a Udine che conta ancora più di questa. Vucinic e Menez? Da loro mi aspettavo qualcosa di più, quando giochi con tre punte gli attaccanti devono essere più decisivi». Elogia Storari ma non crede sia stata la chiave di volta della serata.

«Ha parato bene anche Doni - spiega - lui è della Juve ed è giusto faccia il suo lavoro. È un grande portiere, lo ha dimostrato anche in passato: è passato per il nostro vivaio e si vede che lo abbiamo fatto crescere bene». Fredda l'analisi della gara. «La cosa che mi è piaciuta meno è stata la ripresa, quando la squadra si è allungata a dismisura. Eravamo stanchi anche mentalmente e la Juve ripartiva bene in contropiede». Risponde stizzito a chi gli ricorda che la Roma perde una partita ogni tre. «Difficile parlare di questo, in questa settimana si è parlato troppo di cose extracalcio e io non voglio continuare. Nelle prossime settimane si cambierà allenatore, la dirigenza, il presidente: perché quando si perde è così». Ma l'aeroplanino guarda avanti e commenta le dichiarazioni di DiBenedetto. «Abbiamo la qualità e il valore per recuperare. Ora dobbiamo ricompattarci per dimenticare una sconfitta che fa male». Questione di episodi secondo Doni che crede nel recupero della sua Roma. «Un buon primo tempo - commenta il portiere brasiliano - poi nella ripresa non siamo riusciti a tenere lo stesso ritmo e gli abbiamo lasciato il contropiede. Ma siamo un gruppo che nei momenti difficili riesce sempre a manterene la testa alta, è stato un anno un po' così, ma siamo ancora in corsa per i nostri obiettivi. Buffon? Se viene a Roma sono il primo ad essere felice perché è un campione». Sicuro sul futuro: «Ho un altro anno di contratto e penso di restare al cento per cento».