La penna degli Altri 27/04/2011 12:16

Marsili, un po’ di Roma vola in B


meglio, ma di fronte avevo Pizarro e Muntari e come prima volta era proprio tosta...Però esordire con la Roma credo sia il massimo». Marsili non poteva saperlo, ma quel giorno fu decisivo per la scelta del futuro allenatore della Roma, quel Luciano Spalletti che l’avrebbe portato in ritiro con la prima squadra e nel novembre 2006 gli avrebbe regalato anche la gioia del debutto all’Olimpico, inserendolo al posto di (il giocatore a cui si ispirava) nel secondo tempo della sfida di Coppa Italia contro la Triestina.

Romano di Tor Pignattara, Massimiliano era entrato all’Olimpico da trionfatore già a giugno 2005, quando uno stadio quasi esaurito per la finale di Coppa contro l’Inter salutò il giro di campo dell’ultima Primavera campione d’Italia: «Fantastico, il coronamento di un campionato perfetto. Era un grande gruppo, quello, quasi tutti siamo riusciti a farci strada nel calcio. Con qualcuno sono ancora in contatto, quello che sento di più è Dario Polverini, sono andato anche al suo matrimonio. I miei anni nel settore giovanile? Belli, soprattutto l’ultimo in cui ero capitano della Primavera e feci una grande stagione, anche se poi abbiamo perso il Viareggio proprio in finale (contro il , ndr). Avevo segnato tanto in quel torneo, per poco non diventavo capocannoniere». Da allora la Roma non è più riuscita ad andare oltre gli ottavi: «È un peccato. Ogni tanto sento ancora Alberto , ma difficilmente parliamo di calcio: preferisco raccontargli della mia vita in generale. Abbiamo conservato un bel rapporto, ma penso sia normale, in fondo mi allenato per quattro anni e ha contribuito a farmi crescere come calciatore».

Lasciata la Roma nel 2007, Massimiliano ha giocato la sua prima stagione in prestito al Taranto in C1: «Ed è pure andata bene - afferma -. I problemi sono cominciati l’anno successivo nel Modena: ho giocato le prime 12-13 partite, poi ho rimediato un’espulsione, la società non la prese bene e da lì in poi finii ai margini, anche se non ho mai capito del tutto perché. L’anno dopo nel Cosenza francamente speravo di riuscire a trovare più spazio, quando in estate sono passato alla Nocerina avevo voglia di rimettermi in gioco: è stata una stagione importante, forse la più importante da quando ho lasciato la Roma. Sono riuscito a giocare con buona continuità (19 presenze e due gol, l’ultimo nel derby con il Benevento, ndr) e mi sono trovato benissimo con la à e l’ambiente. Lo svincolo dalla Roma? Mi hanno lasciato andare loro, ma alla fine era giusto così». A

Foggia, nel match che ha regalato la promozione alla Nocerina, è rimasto in panchina, ma la festa se l’è goduta lo stesso: «Diciamo che abbiamo una tifoseria particolarmente calda. Ci hanno seguiti in tantissimi e quando siamo tornati abbiamo fatto un giro per la à con il pullman, per le strade era tutta una festa».

A gennaio lo ha raggiunto a Nocera un altro ex Primavera, il classe ’86 Raffaele De Martino, uno che Delneri fece esordire in serie A a San Siro contro il Milan a novembre 2004. La sua fuga dal ritiro della Roma al Viareggio nel 2005 e il seguente passaggio al Bellinzona sollevò non poche polemiche, nel 2006 arrivarono l’Udinese e l’Under 21, due anni dopo la discesa in B nell’Avellino prima e nel Crotone poi. Quindi la Nocerina, in cui ha raccolto una sola presenza. Ventiquattro anni a luglio, Marsili conoscerà il suo futuro solo a fine campionato, visto che il suo cartellino è in comproprietà fra Varese e Nocerina: «Onestamente ora non so dire dove giocherò l’anno prossimo. Qui mi trovo benissimo e sarei contento di restare, ma non dipenderà solo da me. Adesso penso a finire bene il campionato, mancano ancora tre giornate». Intanto pensa al matrimonio con la fidanzata Luciana («speriamo presto») che l’ha seguito a Nocera insieme ai loro due bambini, Christian di nove anni e Aurora di tredici mesi. E all’idea di un ritorno a Roma non ha dubbi: «Se mi richiamassero, tornerei di corsa».