La penna degli Altri 11/04/2011 11:16
Lurlo di Burdisso dopo il pari: «Ora la vinciamo»
Dove finisce il Bandito arriva lamico. La guida. Quello che in 95 minuti non smette un secondo di farsi sentire. Non è la prima volta che le urla di Burdisso si sentono in tutto lo stadio: è successo allOlimpico, è successo in trasferta, in Italia come in Europa, coppa o campionato che sia. A Udine, fin dal primo minuto, è stato lui a guidare non solo la difesa, ma lintera squadra: indicazioni a Doni sui rinvii, proprio a Riise sulle chiusure, a Rosi su come e quando restare corto, a Pizarro e gli altri quando il pareggio dellUdinese sembrava aver tagliato le gambe a tutti. Non perfetto in occasione del gol di Di Natale, Burdisso appena il pallone ha gonfiato la rete si è prima messo in ginocchio sul campo battendo i pugni poi, sfogata la rabbia, si è rivolto a tutti i compagni: «Forza forza dai, cè tempo. Ora la vinciamo », le sue parole. Profetiche, visto quello che poi è successo allultimo secondo.
In quel momento, Burdisso si è perso nellesultanza di tutta la squadra, salvo poi tornare negli spogliatoi stremato. Abbracciando ancora tutti i compagni, soprattutto quelli, come Loria, che giocano meno e che pure sono parte integrante della squadra. Lui sa bene cosa si prova: quando era allInter era uno dei punti fermi, ma il campo lo vedeva col binocolo. Quasi sempre dalla tribuna. Ecco perché limportanza di uno dei pochi giocatori al mondo capaci di far ricredere Josè Mourinho (che non chiede scusa neanche a se stesso in genere) va al di là di qualsiasi aspetto tecnico. Per conferma, chiedere a Totti che con Burdisso ha avuto uno screzio a Cluj a dicembre e che, cinque minuto dopo, era già accanto a lui sul pullman. «Perché Nicolas è uno vero», disse Francesco davanti alle telecamere, chiudendo poi la vicenda con una battuta: «Io so romano, lui argentino. È una bella lotta...».
Sangue caliente, quello del Bandito, le cui responsabilità in questa settimana aumenteranno sensibilmente, visto che con la squalifica di Juan e linfortunio di Mexes sarà lunico centrale di ruolo in una difesa che dovrebbe prevedere Cassetti al centro con Rosi spostato a destra. Una bella prova da superare, considerando che di fronte si troverà il connazionale Pastore, con cui ha condiviso lavventura del mondiale sudafricano. «Un talento incredibile», le sue parole qualche mese fa, prima di sapere che, per uno strano destino di mercato, sarebbe stato proprio il Flaco il primo obiettivo della Roma che verrà.