La penna degli Altri 05/04/2011 11:25

L’obbligo è chiudere dignitosamente

Arrivati a questo punto, benché si aggravi il peri­colo di cedere alla tenta­zione di pensare solo a un futuro migliore, biso­gna invece, con maggiore onestà, pensare al pre­sente, anche se Montella farà fatica a riproporre in campo una squadra con lo stesso ardore di fare. Una necessità di ordine morale impone alla Ro­ma di chiudere la stagio­ne nel modo più dignitoso possibile. E non si tratta di un imperativo astratto. La Coppa Italia è ancora un traguardo concreto. Queste avventure le squadre e i giocatori di rango sanno viverle fa­cendosi motivare dal­l'istinto. Insomma non vorremmo che la Roma, d'ora in avanti, saltellas­se annoiata alla ricerca di un'ispirazione. Per cre­dere seriamente in una futura Roma più forte vorremmo vederla anco­ra giocare, non fare solo ginnastica o escursioni­smo calcistico. Per tenere desti i muscoli dell'orgo­glio, bisogna saperli con­servare sempre in tensio­ne. Ovverossia una squa­dra ha valore se possiede un suo margine inattac­cabile di dignità, senza che si faccia mai cattura­re dalla noia che porta al­la rinuncia. Ciò che da oggi in poi ci interessa della Roma è il segreto meccanismo che farà muovere i giocatori, l'ani­mo con cui sapranno af­frontare gli ultimi appun­tamenti di una stagione vuota. E' quell'animo la piattaforma morale su cui i dirigenti dovranno costruire la nuova squa­dra. Il resto è polvere.