La penna degli Altri 09/04/2011 11:24

Juan-Burdisso, tocca a voi

A sette turni dalla conclusione del campionato, la zona centrale della difesa romanista diventerà un affare per due. Da oggi in poi, Juan e Nicolas Burdisso saranno chiamati ad un lavoro extra: sulle loro spalle, infatti, poggeranno gli equilibri del settore più ammalato della Roma. I 64 gol subiti fin da agosto raccontano fedelmente il profilo della stagione vissuta a Trigoria. Numeri impietosi che hanno ridotto l’annata romanista in un vero e proprio calvario: dai cinque gol subiti a Cagliari ai presi dalla “”, soltanto per citare alcune performance negative. Adesso, però, per forza di cose si volta pagina e si entra in una nuova era. Poco importa se, con Mexes in campo, la retroguardia romanista, pur sempre vivendo giornate di grande passione, ha subito 36 reti (circa un gol ogni 71 minuti). Salvo imprevisti o cataclismi, Burdisso senior abbandonerà definitivamente il ruolo di esterno , riprendendosi quel fazzoletto di terreno nel quale si trova maggiormente a suo agio. Il rovescio della medaglia, per fortuna, luccica quasi con la stessa intensità e Montella, così come il suo predecessore in panchina, non può fare a meno dell’argentino per coordinare le operazioni difensive. L’ex interista, nonostante un leggero appannamento, è una garanzia sotto tutti i punti di vista: tecnico, caratteriale e fisico. Con lui in campo (con un impiego totale di 2677 minuti) la Roma ha la media punti più alta: 54 in 31 presenze. In questa “valle di lacrime” bisogna, comunque, fare un discorso leggermente differente per Juan. Il brasiliano, anche per motivi extracalcistici, sta rendendo molto al di sotto rispetto ai suoi standard qualitativi.

Fra i tre centrali che si sono alternati (escludendo Loria e Guillermo Burdisso) l’ex capitano della “Selecao” è quello con la media gol (per gli avversari) più alta: 45 subiti con lui in campo in 2625 minuti. Per non parlare, poi, dei momenti amari “riservati” ai tifosi: l’autogol al San Paolo col e il duplice blackout di Genova con la Sampdoria, quando rianimò i blucerchiati con un appoggio amichevole a Palombo e regalò l’assist decisivo a Guberti. Mentre il futuro prossimo porterà in dote un altro “top player” con cui alternarsi, a dieci partite dalle vacanze (considerando pure la finalissima di coppa), le speranze di acciuffare il quarto posto e conquistare la stellina d’argento nel trofeo tricolore, passano soprattutto per i tacchetti della coppia argentinobrasiliana. Ad entrambi l’occasione giusta per dimostrare che il letargo è finito.