La penna degli Altri 20/04/2011 13:53
Il futuro dello stadio Olimpico Roma, Lazio e concerti U2...
E gli sforzi del sottosegretario Rocco Crimi, almeno sinora, sono serviti a poco. Maluccio, in quanto a spettatori, anche la Roma: due buoni incassi con Juventus e Palermo ma una media che in campionato era scesa (di recente) a quota 31.849 a partita. Lo scorso anno era 39.902. In otto stagioni gli abbonati giallorossi sono crollati del 60 per cento. In Coppa Italia, con l'Inter, i paganti erano una miseria: 23.979. La nuova presidenza, made in Usa, pensa già ad un nuovo impianto da 45.000 posti, zona Tor di Valle. Ma ci vorranno, se tutto va liscio, almeno 4-5 anni per costruirlo, se non di più. Intanto si possono studiare iniziative su come riportare i tifosi all'Olimpico.
Che, ricordiamolo, è uno stadio a norma Uefa, ha ospitato una finale di Champions (Barcellona-Manchester United), con i complimenti addirittura degli inglesi. Il Coni, si sa, è proprietario dell'impianto: e Gianni Petrucci garantisce di non essere preoccupato all'idea che le due squadre romane possano andar via. ''Tre concerti degli U2 all'anno, ed è fatta...'', la battuta che circola al Coni. Siamo sicuri che sia così semplice? Fa effetto pensare all'Olimpico senza Roma e Lazio. Ma il problema-impianti è serio, e non per niente la Federcalcio ha fatto un interessante seminario proprio sull'argomento. Lezioni e stages a Roma e Coverciano: ha coordinato i lavori Michele Uva, ha concluso il seminario il dg Antonello Valentini. Della (vecchia) Roma non c'era nessuno. Ma una cosa si può fare, aspettando la legge: migliorare la situazione degli stadi attuali, imparare dall'estero, venire incontro al tifoso-cliente. Inutile stare solo a piangere sui nostri stadi, vecchi, brutti, pericolosi: lo erano anche anni fa. Ma erano pieni. E allora?