La penna degli Altri 01/04/2011 12:03

DiBenedetto dice "Scudetto"

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - 
«Lo stadio è una priorità assoluta, è un mago, la Roma una principessa e noi ne faremo una regina». Finalmente i tifosi giallorossi hanno sentito le parole di Thomas Richard DiBenedetto.  Qualcosa di più di quel "Forza Roma" detto il giorno dell’arrivo nella Capitale. Molto di più. Perché il presidente in pectore della Roma in una doppia intervista al TG1 e a Mediaset ha voluto scacciare i dubbi sulla felice conclusione dell’operazione per l’acquisizione della Roma: «Nessun problema - ha detto alla Rai -, gli accordi economici sono raggiunti, ora stiamo sistemando gli aspetti legali». Tempi per l’ufficialità?«Non prevedo di dover postporre la firma in alcun modo». A Mediaset fa anche chiarezza sugli intoppi nella trattativa: «All’iinizio non è stata facile, avevamo delle sitauzioni da risolvere e onestamente devo dire che Paolo Fiorentino ha fatto un grande lavoro e con lui tutte le persone. Abbiamo approfondito e sistemato tutti gli aspetti, adesso gli avvocati sono al lavoro, stanno mettendo insieme tutta la documentazione e tra un paio di settimane ci saranno le firme». I tifosi ci sperano, così come sperano che mantenga l’altra promessa fatta: «La Roma è una grande squadra e la passione dei suoi tifosi non è seconda a nessuno. La Roma è una principessa e noi ne faremo una regina». E c’è solo un modo per calarsi sulla testa la corona regale: vincere. E anche qui DiBenedetto è chiaro: vuole arrivare in cima il più presto possibile: «In realtà speriamo di vincere già quest’anno, perché la qualificazione alla prossima sarebbe già una grande vittoria - ha detto a Mediaset ribadendo così come il risultato di questo campionato possa essere determinante anche per la pianificazione della prossima stagione -. Il quarto posto è chiaramente fondamentale perchè la differenza di introiti tra fare e non fare la è mostruosa, quindi è fondamentale per i giocatori dare il massimo per centrare l’obiettivo.

Credo che sia molto interessante la nuova disciplina del fair play, credo che la selezione dei giocatori diventerà fondamentale, più importante rispetto al budget complessivo. Cambierà il modo di operare per tante squadre. Bisogna saper scegliere bene, e questo fa sì che la mia priorità sia quella di costuire una squadra dirigenziale di alto livello. Per quanto riguarda il futuro, posso solo dire che dovremo lavorare duro. Ma l’obiettivo è chiaro: vincere lo scudetto prima possibile». Come? Puntando su una squadra vincente anche a livello dirigenziale: «Uno dei partners, James Pallotta, che è una grande persona, un grande uomo di business, e che vive a Boston, è un partner per i Boston Celtic, ha avuto dei successi incredibili a livello personale. Tre anni fa, dopo che è tramontato l’affare Soros, James ha cominciato a sondare il terreno per comprare la Roma, poi c’è stato un rallentamento ma quando ho manifestato la mia volontà di entrare nella squadra ci siamo parlati, ci siamo insieme, mi ha dato la sua visione sulla squadra, che poi è la stessa mia. Lui ha molta esperienza con i Celtic, hanno trasformato una squadra che era in difficoltà in una tra le più forti del mondo, l’hanno resa una squadra campione. Questo è un gruppo di persone che ha avuto grandi successi, con i Celtic e con i Red Sox». I tifosi già sognano pensando al domani. E di quel domani farà parte senza ombra di dubbio anche . Non poteva essere altrimenti, ma le parole spese da DiBenedetto per il capitano sono comunque un segnale importante: «Il nostro modello è già qui: e la sua carriera straordinaria. Un mago. Ci sono molti giocatori che mi impressionano, che mi piacciono e ci stiamo già lavorando, ma non voglio fare nomi, abbiamo grandi professionisti che sceglieranno. Di sicuro appena avremo fatto le nostre scelte sarete i primi a saperlo». Se è un mago, Montella è come una brezza, capace di riportare il sereno dopo il periodo difficile: «Montella sta facendo un grande lavoro - ha spiegato DiBenedetto -.

La situazione era molto difficile. È evidente che abbia un feeling straordinario con i giocatori. È riuscito a rimuovere quella nuvola nera che impediva di far bene». Un possibile rinnovo in vista per l’Aeroplanino? Presto per dirlo. Di una cosa si può essere sicuri, la nuova Roma americana poggerà le basi su uno stadio nuovo. DiBenedetto lo aveva già detto nell’intervista alla Gazzettae lo ha ribadito con forza: «Il discorso dello stadio non riguarda solo Roma. Riguarda tutto il calcio italiano. Nuovi impianti sono decisivi per tornare ai livelli di qualche stagione fa. Per noi lo stadio è una priorità assoluta». Poi sui presunti problemi con l’antitrust: «No, io non ho lo stesso problema di Abramovich, questo è un problema che ho risolto parecchi anni fa, ho venduto le quote, ho fatto tutte le indagini da fare e non c’era nessun conflitto d’interesse per l’Uefa. Abbiamo approfondito e non ci sono problemi». Insomma, ora non c’è che da continuare a lavorare a 360 gradi. Lavoro, lavoro, lavoro. L’unica cosa che ha in testa il futuro presidente giallorosso. Quello che ha cominciato a fare in questa settimana piena di appuntamenti. Tanti affari e poco spazio per lo svago. Anzi, zero. Quando gli si chiede se queste sono state delle "Vacanze romane", lui prima chiede conferma che ci si riferisca ai giorni appena trascorsi e poi replica perentorio: «No». Ma questo non significa che non si sia innamorato di Roma ancora più di quanto non lo fosse prima di questo viaggio: «Mi piace tanto - dice sforzandosi di parlare in italiano -. E’ una à bella». Poi prosegue in inglese: «Tra le più belle e conosciute del mondo con le sue opere fatte da architetti e ingegneri di oltre 2000 anni fa. La considero una à santa, perché è il centro della cristianità». L’ultima battuta, per ora, è come la prima: «Forza Roma!».