La penna degli Altri 02/04/2011 09:46
DiBenedetto-Baldini, ok fuori casa
PRIMO PASSO - Prima di mettersi seduti ad un tavolo, per Baldini dovranno verificarsi tre situazioni. Intanto, DiBenedetto dovrà aver formalizzato l'acquisto della società da Unicredit. Senza firme che sanciscano l'effettivo cambio di proprietà non ci sarebbero ovviamente i presupposti per rimettersi in gioco. E il dirigente toscano non intende venire meno agli impegni presi in precedenza.
REAZIONE INGLESE - Formalizzato l'ingresso di DiBenedetto, ecco che prima di rientrare nella società giallorossa nel ruolo di direttore generale, Baldini dovrebbe innanzitutto parlare con Fabio Capello, attuale commissario tecnico della Nazionale inglese, con il quale è legato oltre che da un rapporto lavorativo, da un legame di amicizia e stima reciproca. Capello, dal canto suo, potrebbe dare sì il suo benestare all'eventuale inizio dell'era Baldini a Roma, ma potrebbe pure chiedere all'amico di arrivare almeno ai prossimi Europei del 2012. Se il ct inglese dovesse assolverlo dal portare a termine l'incarico iniziato nel 2007, ecco che allora Baldini dovrebbe incontrarsi con la Federazione inglese. Soltanto se tutti e tre questi passaggi dovessero convergere in un'unica direzione (e pensiamo che sia difficile che accada il contrario), Baldini, come ha spiegato a DiBenedetto, accetterebbe la proposta.
LA STRATEGIA - Che cosa lo spingerebbe a dire sì a Thomas DiBenedetto? Prima di tutto la strategia. Il progetto, quello di riportare la Roma agli anni d'oro della gestione Sensi, da solo potrebbe non bastare. C'è da fare i conti con il fair play finanziario, dunque la società giallorossa, in partenza, si troverebbe comunque ad inseguire le big del calcio italiano. La strategia, il percorso capace di permettere alla squadra di conseguire risultati importanti nel tempo rosicchiando il terreno alle dirette concorrenti per la testa della classifica, diventerebbe decisiva.
IL SOGNO - Baldini ha poi un sogno: dall'Inghilterra, così come dalla Spagna, dove ha avuto modo in passato di maturare la propria esperienza con il Real Madrid, vorrebbe trapiantare la cultura del calcio. Quella necessaria per riportare allo stadio le famiglie, i bambini, i semplici amanti dello sport. Per questo sa che servirà tempo, ma non provarci equivarrebbe ad una sconfitta in partenza.
MEIN KAMPF - Terminato l'incontro, poco dopo le 17.30, Baldini è tornato nella sua Reggello, pochi chilometri fuori Firenze. E' arrivato in via Alighieri, davanti al teatro Excelsior. Questa sera andrà in scena la prima di Mein Kampf, La mia battaglia, rivisitazione critica del libro di Adolf Hitler ad opera della Compagnia dellOrsa, di cui lui è produttore. La battaglia di Baldini è invece quella per un calcio nuovo. Anche a Roma.