La penna degli Altri 13/04/2011 13:16

Dallo scetticismo generale all’amicizia e al rispetto: così ha conquistato Palermo

Paler­mo ne ha capito maggior­mente l’importan­za ora che se n’è an­dato (di­missioni a novembre, mai sostitui­to da Zamparini) la­sciando un vuoto costa­to carissimo nella ge­stione della stagione.

DECISIONE - Un uomo di­sponibile, ma a tratti anche rude. Deciso, concentrato sul lavoro quasi 24 ore al giorno. Abile, innamorato del calcio, in grado di cap­tare subito i connotati essenziali di un talento. Le sue tracce nel Paler­mo che sfiorò la Cham­pions si vedono ancora ora. Non soltanto nel compito più appari­scente di un ds, ovvero la campagna acquisti, ma soprattutto nell’or­ganizzazione di uno staff che anche dopo la sua partenza è rimasto ( Ricky Massara, Luca Cattani, Dario Rossi, più l’aiuto di Mattia Baldini che sta operan­do uno stage nella so­cietà rosa) ed ha conti­nuato a produrre opera­zioni vincenti. Il suo uf­ficio scouting ha preso possesso di una stanza dello stadio Barbera per piazzare televisori accesi senza limiti di tempo, collegati via sa­tellite con tutti i conti­nenti e lettori dvd pron­ti a far scoprire poten­ziali campioni osservati nei posti più singolari.

SCETTICISMO - Per qual­che mese, a Palermo ha dovuto di­fendersi da uno scettici­smo crescente. Nel suo primo anno, arrivò a squadra fatta da altri e dovette subito affronta­re un cambio tecnico ( da Colantuono a Bal­lardini); la sua prima, vera campagna acquisti fu timbrata Pastore-Bertolo ( ma prima c’era stato un altro gran col­po, Abel Hernandez) e c’è voluto un po’ di tem­po per accertare che el Flaco era davvero un rinforzo di classe. A Pa­lermo ha dovuto an­che un po’ forzare il proprio ca­rattere. Per natura, non avreb­be mai vo­luto appa­rire, parla­re, metter­si sul pie­distallo.

Alla fine, ad una tà rispetto­sa ma in­credibil-mente appassionata, qualcosa ha dovuto con­cedere ad interviste e pareri che peraltro gli riescono benissimo. Ed oggi il ricordo dell’uo­mo e del professionista in Sicilia è solo piacevo­le, anzi forse rafforzato dal carattere con cui ha deciso di opporsi alle sfuriate di Zamparini.

PERSONALITA’ - Col presi­dente è stato un rappor­to di odio- amore. Perso­nalità forti, intransigen­ti, orgogliose. è stato un filtro ( termine adatto per lui fumatore più che incallito) indi­spensabile ma poi è esploso tutto d’un colpo. Doveva riportare a Ros­si i consigli del presi­dente e spesso non lo fa­ceva, ovviamente facen­do infuriare il patron. Ma il tempo e gli eventi che ne conseguono, fan­no rivalutare le cose: così oggi Zamparini, co­me tante volte gli è ca­pitato, si è pentito ed ha dichiarato senza mezzi termini. « Accettare le dimissioni di è stato il mio più grande errore stagionale: è un uomo onesto e capace. Mi ha fatto molto piace­re la sua recente telefo­nata in cui mi ringra­ziava per i giudizi espressi su di lui. Ci sia­mo detti entrambi che tornando indietro non faremmo le stesse cose. Lui non si dimetterebbe più per i miei rimprove­ri, ed io non accetterei più le sue dimissioni » .