La penna degli Altri 05/04/2011 11:56

Capello: "Baldini resta con me"

Il tecnico di Pieris parla di tutto e di più. E tra gli argomenti che va a pizzicare ce n’è uno che non può non stargli a cuore. Si chiama Baldini, che stavolta fa rima con Roma. Capello chiude subito la porta all’ipotesi di un divorzio imminente con il suo general manager: «DiBenedetto non lo conosco e di Baldini posso dire che per ora lavora con me». Il messaggio è chiaro, ma non è destinato al suo braccio . Perché Baldini lo sa già quanto conti il suo lavoro per Capello. Lo ha detto anche a DiBenedetto, nell’incontro durato appena 15 minuti venerdì a Firenze. Per Baldini è prioritario che diventi ufficiale l’acquisto del club. Poi, però, serve che Capello benedica la risoluzione anticipata del contratto tra il dirigente e la nazionale di Sua Maestà. Se il ct non sarà d’accordo, difficilmente Baldini rovinerà un rapporto di così lunga data. Non resta che attendere quello che accadrà subito dopo il 15 aprile, quando la Roma diventerà americana. Capello non conosce DiBenedetto, ma conosce, e pure benissimo, la famiglia Sensi: «Ha dato molto a questa società e al calcio. Franco Sensi era uno che sapeva dove doveva arrivare. Ho un bellissimo ricordo di lui». Il rapporto con la Roma è rimasto forte, nonostante la vita abbia portato Capello molto lontano dalla Capitale. L’allenatore dice di avere visto Roma : «Ottimo primo tempo per i giallorossi, ma nel secondo la difesa ha ballato un po’. Mi sono messo aridere quando ho sentito che Montella richiamava uno dei suoi tre attaccanti perché tornasse a dare una mano dietro. Finalmente l’ha capito. Quando richiamavo uno tra lui, e Batistuta, non lo capiva tanto facilmente».

Da Baldini a . Il primo potrebbe essere messo a capo dell’area tecnica (ma c’è chi sostiene che DiBenedetto potrebbe avergli proposto la poltrona didg), il secondo sarà il prossimo diesse della Roma, anche se Pradè ha un contratto fino al 2013 e con un budget limitato ha fatto spesso dei miracoli. Ieri, ha risposto così a chi gli domandava cosa farebbe se Zamparini lo richiamasse a Palermo. «Non succederà - ha risposto - ma per il mio orgoglio sarei messo a dura prova. Farei fatica ad accettare situazioni che si vanno conclamando (gli esoneri a ripetizionedi Zamparini, ndr)». Ma la verità è che farebbe fatica a rimettersi al volante di un’utilitaria, contutto il rispetto per il Palermo, proprio ora che gli èstata offerta una Ferrari.