La penna degli Altri 16/04/2011 12:45

Aspettiamo novità e risultati

Ma tutti gli altri club, parallelamente, sono alla finestra per capi­re, per immaginare, cosa potrà accadere. Quali risultati, certo, ma anche quali novità porteranno i nuovi pro­prietari, quale sarà il modo di fare squadra, di comunicare, di rap­portarsi con quella pa­rola - il merchandising - che non a caso biso­gna imparare a pro­nunciare bene. Per an­ni, decenni, si è detto che il marchio, insieme magari allo stadio, do­veva essere il motore per rendere tutto più internazionale, per fa­re da volano ad un af­fare, un business, che non dovrebbe conosce­re confini.

Vedremo, dunque. Anche se i tifosi della Roma - viene da dire giustamente - si atten­dono per prima cosa una Roma ancora più competitiva, forte, una « principessa che di­venti una regina » , co­me disse DiBenedetto una quindicina di gior­ni fa. E come ha ripe­tuto ieri, con il reali­smo e la concretezza che gli va riconosciuta. Perché è giusta la cu­riosità per tutto ciò che riguarda la comunica­zione, l’appeal, ma tut­to poi sarà giudicato in base ai risultati. E agli acquisti, che per la ve­rità sembrano già di primissimo livello. Il riferimento non è ad o a Buffon, a Pastore o a Malouda, che pure rientrano nel­la lista della spesa. il riferimento è a Baldini e , pronti ad entrare nei quadri in­sieme a Montali. In­somma, i primi nomi sono di assoluta garan­zia: il resto dovranno farlo il budget e le idee. Certo è che l’avven­tura della Roma ameri­cana si preannucia elettrizzante, anche perché il salto che si aspettano i tifosi è di altissimo livello. La Roma, per essere chia­ri sino in fondo, non è un club o una squadra che possa accontentar­si di appena un qualco­sa in più. La Roma, la Roma che passa a Di Benedetto e soci, è co­munque una società che un anno fa, di que­sti tempi, era in piena lotta per il titolo e che nell’ultimo decennio oltre a vincere, uno scudetto e qualche Coppa, è arrivata un’infinità di volte al secondo posto. Si tratta insomma di migliorare ancora una squadra che nell’ultimo lustro ha dovuto fare atten­zione massima alle spese (e questo rende il bilancio di Pradè e Conti di altissimo livel­lo) ma che è già una squadra competitiva e grande.

E di questo, nel gior­no del passaggio di consegne, i tifosi della Roma non possono che ringraziare la famiglia Sensi. Il tempo - per­ché per il momento, quella americana, è cronaca - dirà cosa riu­sciranno a fare i nuovi partner americani. La storia però di Franco Sensi e della sua fami­glia resterà indelebile. Il miglior augurio, di cuore, che si possa ri­volgere a DiBenedetto è di riuscire fare anco­ra più. Vorrebbe dire, per davvero, andare in­contro ad una Roma da Oscar.