La penna degli Altri 30/03/2011 12:16

Zio Tom occhio alla curva

Mentre ieri le trattative sull’acquisto della Roma andavano avanti, in à si respirava insomma un clima da pre-derby, con i tifosi che invocavano sognanti DiBenedetto nello studio dei suoi legali romani: “Affacciati, Tom”, parafrasando in tutte le varianti i cori da stadio della Magica. Tifano per una Roma proiettata sul futuro anche i rappresentanti delle istituzioni locali: “sembra un’offerta seria – dicono fonti della Provincia – l’importante è che venga fatto tutto nell’interesse della Roma e della à perché bisogna investire nella squadra”.

E su questo, fanno sapere da Palazzo Valentini, “DiBenedetto ci sembra ben intenzionato. Siamo fiduciosi”. Grande interesse è stato manifestato anche dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ieri chiedeva di essere costantemente aggiornato sui futuri sviluppi della trattativa ricevendo in Campidoglio il chief operating officer di Unicredit, Paolo Fiorentino.

Certo è che la partita, a questo punto, si giocherà molto sullo stadio. Ma di sicuro non in tempi brevi. Perché, gli piaccia o no, DiBenedetto non avrà molte alternative e dell’Olimpico dovrà accontentarsi, a meno di non trovare subito qualche svariate decine di milioni di euro da impiegare per la costruzione di un nuovo impianto. Ipotesi fantasiosa, quanto quella di trovare un accordo a breve termine sul disegno di legge sugli stadi. Il provvedimento è al palo e le speranze di raggiungere un accordo sono sempre più lontane. “Questa settimana ci riuniremo in Commissione, ma il Ddl sugli stadi non è all’ordine del giorno: siamo fermi” dice Claudio Barbaro (Fli) relatore del ddl a Finanza&Mercati dello Sport. Va bene che non si trovi la quadra, ma che nemmeno sia in programma un tentativo di discussione non sembra un buon segnale. “Mi dicono che al Governo serve qualche giorno per limare alcuni aspetti” spiega Gianni Lolli (Pd) che continua a dirsi ottimista. Ma la maggioranza, che ha presentato l’emendamento della discordia, quello che elimina i vincoli idrogeologici e archeologici non è dello stesso umore: “Non è previsto nulla perché non riusciamo a metterci d’accordo su cosa fare – dice Emerenzio Barbieri (Pdl) – abbiamo opinioni divergenti. Siamo in una fase in cui tutto è congelato”.

Sul fronte del mercato, tutto invece dovrebbe filare liscio. L’appuntamento di ieri nella sede dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato tra il DiBenedetto e il presidente Antonio Catricalà, è stato solo un “incontro di cortesia” spiegano dall’Autority. E probabilmente anche l’ultimo. Il faccia a faccia, durato poco più di dieci minuti, era in programma da tempo e riguardava soprattutto le procedure. Trattandosi di un’acquisizione, DiBenedetto e soci dovranno provvedere, infatti, a notificare formalmente l’accordo entro i termini stabiliti. A quel punto l’Antitrust avrà 30 giorni di tempo per avviare un’eventuale istruttoria. Ma di presupposti per un’indagine davvero sembrano non essercene, assicurano dall’Antitrust, perché DiBenedetto non ha nessuna attività in Italia e, nel caso di società proprietaria di una squadra, l’ipotesi di abuso di posizione dominante sembra più che altro una tesi da manuale.