La penna degli Altri 04/03/2011 10:03

Vucinic: nella 'sua' Lecce sfida il passato pensando al futuro

GASPORT (M. CECCHINI) - 
A 17 anni c’è sempre un mondo da conquistare e quasi nulla da perdere. Figuratevi se non era così per un ragazzo nato a Niksic, in Montenegro, che sbarcava a Lecce perché sentiva che i suoi piedi avrebbero potuto regalargli una fortuna. Così è stato. Mirko Vucinic è partito dal giallorosso pugliese per arrivare al giallorosso romanista. Inutile nasconderlo, ce l’ha fatta, ed anche in un modo così garbato che gli consente di tornare a Lecce non da nemico, ma come un amico ritrovato. Niente sconti, però, perché la squadra di Montella ha disperatamente bisogno di punti per rilanciarsi nella scia della prossima . Lo scarso feeling alla base del desiderio di cambiare aria. A fine campionato però sicuramente se ne riparlerà La canzoncina Che un pezzo del cuore di Mirko sia rimasto ai piedi della chiesa di Santa Croce e del suo barocco, comunque, non è un mistero. Basta pensare al Bari-Roma della scorsa stagione, quando dopo aver segnato ai rivali storici, l’attaccante pensò bene di intonare a mo' di sfottò quella canzoncina dialettale che tanti leccesi conoscono a memoria. Su internet ci fu una sollevazione: rabbia barese, tripudio leccese ed in mezzo lui, il montenegrino in cerca di futuro. 

Sul mercato  Già, perché l’avvenire prossimo venturo di Vucinic è ancora tutto da definire. Niente ipocrisie: l’attaccante a gennaio aveva chiesto direttamente a Rosella Sensi di essere ceduto, scarso feeling con Ranieri, ma non solo. Serpeggiava anche una sorta di sensazione di essere arrivato al capolinea dell’avventura romanista. Adesso con Montella il quadro è cambiato, ma non di molto. La dirigenza poche settimane fa è stata chiara: arriviamo bene fino a giugno, se a quel punto vorrai sempre andare via, cercheremo la soluzione migliore per tutti. L’impressione chiara è che uno tra Vucinic e Menez in estate sia ceduto. Logico che il francese sia quello che ha deluso di più, ma è altrettanto logico che il montenegrino abbia più mercato. A gennaio e Liverpool lo avrebbero preso subito, a luglio sarà forte la candidatura dell’Inter. Più impegno Si vedrà. Intanto col nuovo corso montelliano si vede chiaramente come Vucinic dia di più, soprattutto in copertura e questo forse non è bellissimo in chiave generale, ma la Roma adesso non può permettersi di far filosofia sui comportamenti. Mirko serve troppo alla causa per avanzare recriminazioni, e vederlo solo a quota 7 reti stagionali fa indubbiamente malinconia.

Staffetta  A Lecce, comunque, lo ricordano come il ragazzo dei 37 gol in 4 stagioni da protagonista (le prime due furono solo di rodaggio, con 9 apparizioni). Soprattutto sanno bene come Mirko sia uno che non faccia sconti: ai giallorossi pugliesi, infatti, ha già segnato due reti, l’ultima nell’andata di questo campionato. Come dire, riconoscenza tanta, ma adesso a Roma non c'è più tempo da perdere: Capitemi.