La penna degli Altri 21/03/2011 09:17

Roma, orgoglio e rimpianti

è stato il migliore della Ro­ma, ma di diverse lunghezze. Ha se­gnato su rigore, poi su azione, è an­dato vicino al terzo gol con un nu­mero dei suoi, ha stoppato una pal­la che, partita da una settantina di metri, il vento aveva trasformato in un aquilone ( può stoppare un aquilone, mica tanti altri), ha dato il via a un paio di contropiedi della Roma, ha messo Menez davanti a Boruc (parata del polacco), ha cor­so, lottato e riconquistato palla. In diversi momenti sembrava Fiorenti­na contro . Sotto questo profilo, il pari è giusto. Sotto tutti gli altri, un po’ meno. La squadra di Mihajlo­vic ha giocato meglio della Roma, per segnare ha costruito occasioni più nitide, ha colpito due traverse (una straordinaria su un sinistro mi­cidiale di Vargas) che potevano por­tarla sul 3-1 e, soprattutto nel primo tempo, sospinta dal vento, ha messo in difficoltà l’incerta difesa della Roma. Per due volte non è riuscita a proteggere i gol di vantaggio pie­gandosi al carattere della squadra di Montella: su questo Sinisa dovrà lavorare.

LA TRAMONTANA - Soffiava forte e drit­ta dalla collina di Fiesole. Aveva sgombrato il cielo da ogni nube, lo aveva reso di un azzurro che faceva male a guardarlo, ma gettandosi sul prato con quella furia ha condizio­nato il gioco. La aveva scelto il campo e si faceva guidare e spingere da quelle folate impetuose. Un vantaggio, di sicuro, ma il vento stava aiutando la squadra più in for­ma, più convinta e più aggressiva. Mihajlovic voleva la sua prima vitto­ria da tecnico contro la Roma e così ha giocato (cambi compresi) tutta la partita. Il gol di Mutu al 21' era sta­to anticipato da ampi segnali. E’ sta­to un gol bellissimo, anche se favo­rito da un errore ( di impeto, di ir­ruenza) di Mexes che è uscito dalla linea di difesa col tempo e il modo sbagliato: su passaggio di Vargas, il rumeno è schizzato verso la porta di Doni e poco prima che Juan potesse chiudergli lo spazio, con un diago­nale di sinistro ha messo la palla sot­to le gambe del brasiliano.

POI TOTTI - Il pari della Roma è arri­vato invece senza alcun preavviso, al primo attacco serio. Cambio gio­co da destra a sinistra di , Comotto era messo malissimo, die­tro a Riise, che gli ha preso il tempo e in area è stato affossato dal difen­sore viola, mentre Behrami lo stava aiutando. Rigore, il quarto per la Roma nelle ultime 4 partite, botta di e pareggio.

La non ha smesso di giocare, aiutata dai continui errori (di posizione e di controllo della pal­la) del centrocampo della Roma. Il movimento del rombo viola ha crea­to più di un problema a Perrotta e compagni. Santana controllava il settore fra e Pizarro con buona efficacia e con perfetta scel­ta di tempo faceva ripartire l’azio­ne; Behrami e Vargas davano forza, continuità di gioco e incisività a ogni azione d’attacco; Montolivo teneva sempre bene la posizione. I viola so­no tornati in vantaggio con Gambe­rini, su azione di calcio d’angolo: l’­ha battuto Santana, Mutu ha supe­rato Riise sullo stacco, di testa ha gi­rato la palla sul palo lontano dov’era appostato Gamberini, sulla traietto­ria Perrotta non è riuscito a inter­cettare la palla che il difensore ha toccato e messo in rete. Due minuti dopo, scena quasi identica: angolo di Santana, colpo di testa di Mutu ( sempre su Riise), palla sulla tra­versa. Per quanto aveva prodotto, il 2-1 stava stretto ai viola.

LA TRAVERSA DI VARGAS - La ha iniziato bene anche la ripresa, Vargas ha fatto tentennare la tra­versa con un sinistro al volo su cross di Comotto. Ma , che evidente­mente non era ancora sceso dal Freccia Rossa (o Giallorossa, come l’aveva ribattezzato lui stesso) Ro­ma- Firenze del giorno prima, è arri­vato ad Alta Velocità in area viola. Nessuno sulla pensilina ad aspettar­lo (doveva pensarci Vargas) quando Riise lo ha pizzicato con un cross da sinistra, su cui Natali ha fallito l’in­tervento di testa. Botta in diagonale del capitano, due a due.

Ora il vento sosteneva la Roma, che aveva però alcune lacune evi­denti. La prima in Pizarro: stava giocando con le infiltrazioni e sba­gliava un controllo dopo l’altro. La seconda in Menez che continuava a giocare una partita tutta sua, non contro la , ma contro se stesso. Quando Santana ha chiesto il cambio per un leggero infortunio, Mihajlovic ha messo perchè voleva vincere, così come quando ha tolto Gilardino per sfruttare le ener­gie fresche e l’esuberanza di Baba­car. Montella, invece, ha...gestito il risultato, lasciando in panchina Bor­riello fino alla fine. Era già soddi­sfatto della doppia rimonta.