La penna degli Altri 06/03/2011 09:55

Pizarro, zitto e gol

Alla fine, Pizarro - uscito in barella durante la partita di domenica scorsa contro il Parma - a Lecce ha giocato (e pure bene) e, allo scadere, ha realizzato il calcio di rigore che ha regalato alla Roma tre punti pesantissimi. A proposito di numeri: da quando è tornato in campo, cioè da quando Montella l’ha recuperato, anzi l’ha voluto fortemente recuperare, Pizarro ha conquistato nove punti su nove. Vittoria in casa del , due a zero contro il Parma prima del cambio decretato durante l’intervallo e vittoria anche a Lecce. Tre partite, tre successi. «Per noi è un giocatore fondamentale», ha più volte detto Montella parlando del suo ex compagno di squadra. E non v’è dubbio che l’allenatore giallorosso abbia ragione, perchè Pizarro, sedicesimo marcatore stagionale della Roma (è record), è sempre e comunque al centro del gioco della squadra.

Fischiato (anche mentre abbandonava il campo in barella, domenica passata all’Olimpico), contestato dai tifosi e attaccato pesantemente dall’ex Claudio Ranieri, Pizarro ha voluto rispondere con i fatti: zero parole, ma massima determinazione nel voler tirare quel calcio di rigore in un momento così delicato della partita. Figuriamoci cosa sarebbe accaduto se avesse sbagliato il tiro... Ha preso la rincorsa, ha guardato negli occhi Rosati, poi ha rallentato (si è fermato?) quindi, con il piattone , ha infilato, spiazzandolo, il avversario. E a quel punto anche Borriello, che gli aveva conteso il tiro fino all’ultimo, è corso ad abbracciarlo. Pizarro non andava in gol da un anno, ovvero dalla partita finita 3-3 a Livorno nella quale, prima del rigore calciato sul palo, aveva realizzato la rete del 3-2. Insomma, da un rigore all’altro; da un errore a una gioia manifestata con quella corsa sotto lo spicchio dello Stadio di Via del Mare dove c’erano i tifosi provenienti da Roma. V’è da aggiungere che la sua rete non ha accontentato tutti coloro che continuano a considerarlo indegno di vestire la maglia della Roma, perchè reo di essersi tirato indietro quando ancora c’era Ranieri sulla panchina della Roma. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma se Ranieri riteneva che e Pizarro non potessero giocare l’uno al fianco dell’altro, e relegava il cileno in panchina, era molto complicato poter dare un contributo alla causa. Con Montella, il Pek è tornato a giocare in maniera spallettiana anche se l’attuale tecnico romanista l’ha spostato sulla destra, probabilmente per far stare più vicino al lacunoso Riise.

E martedì a Donetsk, Pizarro (ma non solo Pizarro) sarà impegnato in un compito molto complicato, cioè far restare la Roma in . Sarà ancora al fianco di , lì in mezzo al campo. In attacco, rispetto a Lecce, dovrebbe esserci , con Borriello destinato inizialmente alla panchina. Vucinic punto fermo sia in Ucraina che contro la Lazio, domenica prossima. Il montenegrino in campionato è diffidato e questo aiuta a capire come mai Montella, una volta che aveva visto che Mirko stava litigando per un fallo laterale, l’abbia mandato anzi tempo negli spogliatoi.