La penna degli Altri 06/03/2011 15:15

Montella ha già scelto la sua Roma

CORSERA (L. VALDISERRI) - 
Non c’è tempo per fare festa, anche se i tre punti strappati a Lecce al 90’ lo avrebbero meritato. C’è già alle porte la trasferta di Donetsk, per la gara di ritorno degli ottavi di , dove la Roma sarà chiamata a rimontare il 2-3 senza gli squalificati Cassetti e Menez e con che tornerà titolare. La vittoria in Salento, però, è stata particolarmente importante sia per la classifica che per il morale. Soltanto due volte in questa stagione i giallorossi erano riusciti a vincere dopo essere stati rimontati: contro il Catania in campionato il 6 gennaio (da 1-0 a 1-2 e 4-2 finale) e contro la Lazio in Coppa Italia il 19 gennaio (1-0, 1-1 e 2-1). Il second effort, il secondo sforzo della squadra, è la nota che ha maggiormente soddisfatto Vincenzo Montella (7 punti su 9 disponibili). Per essere alla terza panchina tra i professionisti, Montella dimostra già di avere idee chiarissime. Ha usato 16 giocatori e le sue gerarchie sono nette. In difesa: Doni, Burdisso e Riise hanno giocato tutti e 254 i minuti a disposizione (nel recupero contro il c’erano 16 minuti in meno), Mexes ha saltato il Parma per e Cassetti è uscito per infortunio contro il Lecce; Juan è stato schierato titolare solo contro il Parma, quando Mexes non c’era.

A centrocampo: intoccabili (254’) e Pizarro (209’, ma solo perché si è infortunato contro il Parma), Taddei è stato titolare tre volte su tre (241’), Simplicio solo a e i 45’ a basso voltaggio contro il Parma gli sono costati la panchina a Lecce. Perrotta, tornato a disposizione, è diventato subito titolare. Greco va in tribuna e i Primavera in panchina. In attacco: Vucinic è l’unico con tre presenze dall’inizio (e tre sostituzioni), Menez l’unico a non essere mai partito titolare (solo 48’), Borriello è partito nelle due trasferte e in casa. Montella è chiaro anche nei compiti. Il rigorista è , il secondo Pizarro. «Non mi piace vedere confusione nemmeno sui calci di punizione» , ha detto venerdì sera nel dopo gara. E durante la gara sfrutta ogni interruzione del gioco per dare istruzioni ai suoi giocatori. Un atteggiamento diversissimo da quello di Ranieri, spesso a braccia conserte nella sua area tecnica. L’impressione del Montella allenatore è più che positiva, anche se resta molto lavoro da fare. Nel gioco, che deve diventare più fluido, e nei comportamenti. Non è passato sotto silenzio, nella à che sa sempre tutto, la sceneggiata di Menez contro Borriello, al 93’, reo di non aver chiuso un triangolo ma di aver tirato in porta. Sono volate parole pesanti e Menez è stato poi costretto a chiedere scusa davanti ai compagni di squadra. Il malessere del 94 è chiaro. Senza più Damiano e con Mexes in partenza, si sente solo, emarginato e con tanta voglia di cambiare aria.