La penna degli Altri 16/03/2011 09:59

Montella, Guardiola giallorosso L’ultimo under 40 di successo

Troppe lodi? Forse sì, visto che le panchine da «pro» di Montella sono 5: tre vittorie e un pareggio in campionato, una sconfitta in . Eppure ha conquistato (quasi) tutti e lo ha fatto sia con le scelte in campo che con il suo comportamento fuori. Tanto da giocarsi con buone speranze le sue carte per il futuro. L’arrivo della cordata americana guidata da Thomas R. DiBenedetto porterà delle novità nel calcio italiano: la gestione dell’immagine e i rapporti con i media, nello sport professionistico Usa, sono molto più importanti che da noi.

Contano i risultati, certo, ma l’attenzione al «prodotto» da esportare in tutto il mondo è maniacale. Montella è l’ultimo esempio di una nuova generazione di allenatori giovani, che passano dal campo alla panchina di una grande squadra quasi immediatamente. Il precursore è stato Roberto Mancini, per sei mesi vice di Sven Goran Eriksson alla Lazio e poi già pronto, a 37 anni, per la prima panchina in proprio alla . Allora fece scandalo, soprattutto in una categoria che cercava di difendere le sue gerarchie, ma i risultati ottenuti dal Mancio dimostrano che la scelta non fu certo sbagliata. Leonardo, a 40 anni, ha già allenato Milan e Inter.

Prima ha fatto un’esperienza da dirigente, poi è stato «lanciato» da Silvio Berlusconi— che lo annunciò praticamente in una puntata della Domenica Sportiva — sulla panchina rossonera. L’immagine di Leonardo aveva conquistato Massimo Moratti persino quando se lo trovava contro. Il presidente interista non ha avuto esitazioni quando si è trattato di sostituire Rafa Benitez. Pep Guardiola ha guidato il B a 36 anni e a 37 si è seduto sulla panchina dove ha vinto tutto quello che c’era da vincere. I suoi successi hanno aperto la strada a molti altri giovani, tanto da lanciare la parola «guardiolismo» .

Guardiola ha giocato con Vincenzo Montella, nella sua breve stagione romanista sotto la guida di Fabio Capello. In qualche modo è un punto di riferimento per Montella, il più giovane allenatore della serie A con i suoi 36 anni, che un mese fa stava ancora allenando i Giovanissimi nazionali (15 anni), che nella stagione scorsa portò in finale e che in questa ha guidato a 23 vittorie su 23 gare. Sembra controcorrente, ma non lo è del tutto, la strada di Ciro Ferrara. L’esperienza alla — dove prese il posto di Ranieri, così come Montella ha fatto alla Roma — è stata dolce all’inizio e amara alla fine. Ma proprio questo gli ha insegnato molto. La sua scommessa è l’Under 21. Un posto per puntare, con i giusti tempi, alla panchina degli azzurri grandi.