La penna degli Altri 10/03/2011 12:29
Montella e il guaio di gestire ex compagni
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Viene spontaneo chiedersi, ora, quale sia lapproccio del Montella mister e soprattutto se sia produttiva per la squadra, la gestione dellallenatore amico dei giocatori. Dopo leliminazione di Donetsk, Totti sbigottito ha dichiarato: «Non so nemmeno se gioco il derby (di domenica, ndr)» e Borriello, oltre a lamentarsi per non essere più il rigorista ufficiale, non vuole passare per «il capro espiatorio».
Insomma, non sembra filare tutto liscio. E gli esempi in passato non sono quasi mai stati confortanti. Ferrara, lanno scorso alla Juventus, siètrovato ad allenare ben dieci suoi ex compagni (Marchisio, Paolucci e De Ceglie erano aggregati alla prima squadra nel 2005) e tutti sanno come è andata a finire: esonero, screzi con lamico Del Piero («vuole sempregiocare» aveva dichiarato Ciro) e letichetta di allenatore acerbo. Leonardo, ora recordman nerazzurro, con il Milan haguidatonove personeconcui aveva giocato nel 2003: lite furibonda con Gattuso per quel cambio nel derby che non arrivava mai. Per non parlare delle discussioni con Seedorf e Inzaghi. Questultimo ha manifestato moltissime volte i suoi malumori per non essere mai considerato da Leo. Anche in questo caso, a fine stagione, mister sollevato dallincarico. A corroborare la tesi ci sono anche lesperienze da tecnico del Mantova di Billy Costacurta, con giocatore Thomas Locatelli. Suo compagno nel Milan dal 95 al 97. E Mihajlovic, con Castellini (insieme da giocatori alla Samp), a Bologna. Entrambi esonerati. A onor del vero, cè da dire che Ancelotti da mister del Milan, coi sui ex-compagni Maldini e Costacurta, ha vinto Champions, Mondiali, scudetti. E Guardiola, compagno nel 2001 di Xavi e Puyol, ora allenatore dei due, sta scrivendo la storia del Barcellona. Ma probabilmente sono solo le eccezioni che confermano la regola.