La penna degli Altri 09/03/2011 09:40

Montella: Doveva tirare Pizarro

Poi il rigore sbagliato e l’espul­sione di Mexes. Due episodi determinanti: «C’è stata l’espulsione e a questi livelli non puoi sop­portare di giocare in dieci per 50 minuti. Mi so­no ripromesso di non parlare degli arbitri e non lo farò neanche questa volta. Non voglio com­mentare la seconda ammonizione».

IL CASO - Perchè sul dischetto è andato Borriello? Montella difende il centravanti: «Designo sem­pre il rigorista. A Lecce e qui era Pizarro. Ma chi ha giocato a calcio sa che si prendono decisioni sul momento. Borriello glielo ha chiesto e Pizar­ro glielo ha lasciato con serenità. Mi dispiace per Borriello, vorrà dire che la prossi­ma volta lo tiro io... Sai quante volte l’ho chiesto io a e non me lo ha mai lasciato. Anzi, qual­che volta sì...».

Brutto gesto di che ha dato una gomitata a Srna: «Non mi ero accorto della gomitata di , ma non bisogna farsi prendere dalle emotività, i gioca­tori devono saperle contenere. Ci può stare qual­che volta un po’ di nervosismo, ma non deve es­sere normalità perchè anche da questo si capi­sce lo spessore di un giocatore. Un fallo di gioco ci può stare, ma se vedo qualcosa che va fuori lerighe non giustifico un mio giocatore. Posso far­lo pubblicamente, ma poi nello spogliatoio è di­verso. Certi comportamenti danno fastidio, ma da ex giocatore capisco che ci possono stare. Pe­rò se sono reiterati bisogna intervenire, essere più duri internamente anche se non lo si fa me­diaticamente. Sono episodi che vanno limati, che mi danno fastidio, come prendere ammonizioni inutili. Ma va detto che anche lo Shakhtar ha provocato. Non è stato un bel vedere, anche loro non sono stati morbidi, però noi dobbiamo rivedere certi atteggia­menti».

NOTE LIETE - Riesce a salvare qual­cosa in questa triste serata: «Sia­mo sempre stati compatti, mi è piaciuta anche la qualità del gioco. Non dobbia­mo demoralizzarci, siamo sulla strada giusta. Se escludiamo il risultato sono contentissimo, la squadra ha giocato in velocità, ha creato occa­sioni. Se guardo l’organizzazione difensiva riesco a trovare altri elementi positivi».

Questa sconfitta rischia di avere contraccolpi psicologici in vista del derby: «Dovrò lavorare proprio in questo senso. Il mio compito è eviden­ziare le cose positive fatte a Donetsk. E’ difficile anche farsi capire. Ma la partita nella prima mezz’ora, quando è stata una partita vera, ha fatto registrare notevoli miglioramenti in tutti i sensi. Abbiamo avuto idee, abbia­mo giocato in velocità. Dobbiamo ripartire da una buona interpre­tazione della gara». Ripensa ad alcuni momenti salienti della par­tita. A un paio di occasioni spre­ da Taddei: «E’ uno di quei giocatori ai quali si chiede tutto, di difendere, attaccare, magari fare anche gol. Svolge un lavoro dispendioso, lo capisco. Ha avuto quella palla per segnare, non ha avuto lucidità. Ma non è que­stione di età. Siamo andati tante volte al tiro, po­tevamo fare meglio, non so quanto sia allenabi­le questo limite. Guardiamo avanti»