La penna degli Altri 08/03/2011 09:23
La sfida di Montella: "Io ci credo"
Nella rifinitura nella bellissima Donbass Arena è stato provato anche il 4-4-2 con Totti e Borriello di punta, ma limpressione è che Montella non abbandoni il 4-2-3-1 che ha riportato fiducia nella squadra. La punta avanzata sarà Totti, la scelta obbligata sarà Burdisso terzino destro per la squalifica di Cassetti. Centrocampo in mano agli insostituibili Pizarro e De Rossi, tridente dietro a Totti con Taddei, Perrotta e Vucinic. «Sono gli stessi giocatori della squadra di Spalletti, con cinque anni in più. Ma anche con un altro allenatore al posto mio non sarebbe certo cambiata la loro carta didentità. Se sono alla Roma è perché lo meritano. E, in ogni caso, bisogna guardare in faccia la realtà e decidere occasione dopo occasione» . La vittoria di Lecce ha dato un segnale importante, ora serve una conferma: «Allandata si è visto che lo Shakhtar ha corsa e tecnica, ma anche che è una squadra battibile. Sono molto ottimista, perché la Roma sta crescendo e perché credo che, come valori assoluti, sia più forte degli ucraini. Ovviamente sarà difficile, perché cè di fronte una squadra valida, ma noi siamo qui per giocarci le nostre chance fino in fondo. Lo spirito deve essere quello degli ultimi 15 minuti di Lecce, dove, nelle difficoltà, i ragazzi hanno voluto la vittoria. Serve la massima attenzione fino al 90 e non mi importa se qualcuno dice che sono troppo giovane e che non ho esperienza. Mi basta la fiducia della società, che ha creduto in me, e del mio gruppo di giocatori. Non si può piacere a tutti nemmeno se vinci sempre. Figurati se hai appena iniziato» .
Come detto, al centro dellattacco ci sarà Francesco Totti e non Borriello, anche se in questa edizione della Champions il primo ha segnato due volte ma solo su rigore e il secondo quattro volte su azione. Non è escluso, però, di vedere una staffetta o, magari, un pezzo di partita con tutti e due in campo per inseguire una grande rimonta. «Meglio giocare con Totti o allenarlo? Facile in ogni caso. È facile giocarci insieme per le qualità, ma anche allenarlo perché è maturato, si allena con intensità, è disponibile e accetta le scelte. Corre più adesso di prima. E se alle esclusioni ci rimane male vuol dire che ha ancora voglia di dare tanto» . Rispetto alla gestione Ranieri balza allocchio il maggior dialogo tra Montella e la squadra. Il che non significa che non ci siano delle regole precise. Quello che Montella ha dato in più, vedi il caso Pizarro, è la capacità di coinvolgere i giocatori: «Io valuto in base alle mie sensazioni, non mi lascio influenzare da quanto è successo prima. Le motivazioni fanno la differenza e perciò bisogna crearle. Io lavoro per dare le giuste motivazioni. È da lì che si parte per prepararsi a vincere» .