La penna degli Altri 17/03/2011 11:45
Florenzi, oh capitano mio capitano. È un leone, dà tutto, esce stremato

Alessandro ha lasciato passare due stagioni, nelle quali si è affermato come capitano e leader della Primavera, una categoria che ormai è roba sua. È arrivato in Nazionale a diciannove anni, grazie a Francesco Rocca, che è venuto a vederlo spesso nellultimo anno e lha fatto esordire contro la Germania. Nella Roma ha segnato più gol di tutti, non si ricorda un suo passaggio sbagliato da mesi, a gennaio sarebbe potuto andare via in prestito (si parlava del Pergocrema) ma ha preferito rimanere per provare a mettere qualcosa nella bacheca della Roma.
La sua notte contro la Fiorentina è stata una battaglia lunga novanta minuti. Quando entra in campo dal tunnel degli spogliatoi ha lespressione seria e concentrata di chi sa che loccasione è di quelle che difficilmente si ripetono e allora devi coglierla al volo, strapparla alla notte anche quando sembra che la notte te la stia portando via. É una resistenza strenua ma ordinata quella che Florenzi guida dal suo posto in cabina di regia nel cuore del centrocampo, contrasti anche duri (Agyei è il doppio di lui), ma sempre leali: lucidità e grinta, testa soprattutto, per mettersi alla guida di un gruppo giovane ma talentuoso. Ha lottato Florenzi, si è battuto dal primo allultimo: quando Carraro ha messo dentro lo strepitoso gol del vantaggio viola, lui è rimasto concentrato, ha urlato ai compagni di non arrendersi e poi è andato a battere langolo che Frascatore ha deviato in rete per l1-1. È uscito stremato. Non è finita, non ancora. La sua rivincita si è compiuta a metà. Per completarla avrà bisogno di unaltra notte, di un altro stadio, di un altro sogno.