La penna degli Altri 30/03/2011 12:58

DiBenedetto: stadio stile Chelsea. Olimpico è già scontro con Lotito

Il problema, però, è un altro: «Se non ci fosse l’Olimpico, Roma e Lazio dove a drebbero a giocare?». La cordata statunitense avrebbe pronta l’alternativa, da realizzare tra i 5 e gli 8 anni dall’acquisto del club. In attesa dell’approvazione, sempre meno semplice, della legge nazionale sugli stadi, il gruppo Usa pensa a un impianto di proprietà del club giallorosso, da realizzare sui terreni di un partner italiano (in questo senso resta forte la candidatura del costruttore ), sul modello dello Stamford Bridge del Chelsea, con capienza da 45 mila posti. Più piccolo dell’Olimpico, quindi, per garantire un sold out costante. Perché uno stadio sempre pieno porta introiti dalla biglietteria, ma anche sponsor. Non solo, però: intorno allo stadio sorgerebbero un centro commerciale, uno store del club e una à dello sport dove vivere la Roma sette giorni su sette. Riprendendo, sebbene in formato ridotto, il progetto di Rosella Sensi annunciato in pompa magna in Campidoglio nel settembre 2009. Quando il sindaco Alemanno e l’allora governatore Marrazzo diedero il via libera alla realizz zione del nuovo tempio giallorosso su un’area di ben 150 ettari fra l’Aurelia e Boccea, con tanto di villette a schiera e persino un laghetto. Dal disegno a stelle e strisce queste ultime suggestioni sono sparite. Ma non è detta l’ultima. Per adesso si tratta solo di idee e sogni. Almeno fino alla firma con Unicredit.