La penna degli Altri 22/03/2011 10:15
DiBenedetto riparte da Totti
sia riuscito lo stesso a divorarsi un Totti per colazione. Cè chi alle 7,30 si prende un cappuccino, chi uno yogurt e chi il Capitano. Sono gusti. Scherzi a parte, pare che le convinzioni di DiBenedetto su Totti si siano ulteriormente rafforzate dopo la trasferta della Roma a Firenze. Lultimo tabù infranto, 201 gol e tutti con la stessa maglia, le prime pagine dei quotidiani sportivi, un giornale intero - il nostro - consacrato al Re dei Re (calcisticamente parlando). La domenica esagerata di Francesco potrebbe avere ormai convinto DiBenedetto a fare di Totti luomo del futuro. Non si può prescidere da Francesco, se lobiettivo è davvero di incentivare la diffusione del marchio, di accrescerne lappeal, di vendere il merchandising dellAssociazione Sportiva Roma ovunque. Basti pensare che nei paesi arabi non si parla di Roma. Si parla di Totti.
E questa non è una battuta. Che DiBenedetto possa avere deciso di affidare a Francesco il ruolo, adesso, di simbolo dei simboli e un giorno, magari, di dirigente, lo dimostrano una serie di indizi. Ne citiamo un paio, rilevanti. Abbattuta la Lazio per la quinta volta di fila, è DiBenedetto in persona a incoronare Totti. Di cui dice: «Il capitano della Roma ha dimostrato quanto possa ancora fare la differenza e come sia in grado di elevare il livello della squadra». Secondo indizio, le parole di Montali. Il direttore operativo associa Totti a una delle espressioni più vincenti dello sport made in USA, Michael Jordan: «Francesco è sublime. Quando un calciatore fa queste cose bisogna solo togliersi il cappello. Arrivato a quest età è strepitoso, io lo paragono a Michael Jordan». Non serve il terzo indizio per fare la prova. Se Montali, il direttore operativo, luomo scelto per consegnare il club a DiBenedetto & Co., associa Francesco a uno sportivo che non può non essere stato adorato dal prossimo presidente giallorosso, allora la prova è già formata. Se una certezza cè, quindi, è che Totti, salvo clamorose sorprese, resterà a Roma per espresso volere degli americani.
I dubbi riguardano invece quando e dove si concluderà il procedimento di vendita. Ieri, fonti finanziarie sostenevano che il giorno non era stato ancora deciso. In pole come sede dellincontro, o degli incontri, ci sarebbe Londra. Non si tratterebbe di una scelta casuale. È nella capitale del Regno Unito che ha sede il
quartier generale di Rothschild, ladvisor di Unicredit. Ma il condizionale è dobbligo, perché in serata è tornata a farsi strada lipotesi che i colloqui avvengano in Italia. Non dovremo attendere in eterno. Entro la fine della settimana, e comunque entro il 30 marzo, deadline per la trattativa in esclusiva, tutto dovrebbe compiersi.