La penna degli Altri 10/03/2011 11:45
Brutti, sporchi e cattivi. E' unItalia fuori di testa
ma solo menare le mani, i rissaioli italiani si prendono il palcoscenico.
E come dicevano ieri al ritorno da Donetsk «così perdi pure la dignità della sconfitta». Daniele De Rossi si è nascosto in mezzo al gruppo, il berretto calato fino agli occhi. A due metri da lui anche Mexes, indecifrabile dietro gli occhialoni blu: ha lasciato la Roma in dieci, ma per lui il tracollo è relativo, tanto se ne andrà al Milan. A notte fonda dopo il 3-0 dallo Shakhtar (e poi anche al ritorno a Trigoria), De Rossi è stato convocato dal furibondo dg Montali che ha chiesto spiegazioni. Dopo la squalifica arriverà la multa, proporzionata alle giornate di sospensione (4- 5?): possibile che la Roma nemmeno faccia ricorso, essendo le immagini inequivocabili. La società afferma che De Rossi si è reso conto di ciò che ha fatto, ma certo non sul campo, visto che a fine partita già risparmiato da Webb - era ancora lì a insultare la panchina degli ucraini. E non si sa se il quarto uomo abbia sentito o meno. La recidiva è impietosa: allandata una denuncia dello Shakhtar per un pugno a Chygrynsky, al Mondiale 2006 la gomitata a McBride e 4 giornate di squalifica. De Rossi ha perso le grandi qualità da playmaker, è rimasta solo la parte ruvida e incontrollata del mestiere.
Tutti potranno finire altrove, la Roma è una squadra da rifare: con gli americani sarà introdotto un sistema di scouting più ampio, per cercare giovani talenti (30,5 anni di media, la Roma è la squadra più vecchia della A) con cui trasformare lattuale indisciplinato, ingovernabile e sopravvalutatissimo spogliatoio. Quello che ha fatto la fronda a Ranieri e che nemmeno Montella riesce a governare. La storia dei rigori litigati tra Pizarro e Borriello una barzelletta, lingaggio di Adriano un suicidio, i giocatori sostituiti o che stanno in panchina che protestano platealmente (Vucinic, Totti, ancora Borriello, luomo dei 25.000 gol), Pizarro che rientra dalle vacanze in Cile quando gli pare, che con Ranieri non gioca ma appena arriva Montella sì, giocatori che si fanno espellere a ripetizione (otto rossi:
3 a Burdisso, 2 a Mexes, uno per Julio Sergio, De Rossi e Totti) e che tra le intemperanze non disdegnano nemmeno lo sputo (Rosi). Sono già 26 le giornate di squalifica complessive collezionate dal gruppo. Con la stangata a De Rossi potrebbero sfondare le 30. Anche la tifoseria ci ha messo del suo: lassalto con bombe carta a Trigoria una degna cornice del tutto.
La rifondazione sarà graduale, ma totale nel breve corso degli anni. Montella ha poche chances di conferma da Ancelotti a Gasperini, il totoallenatore è unaltra fonte di incertezza - ma vuole giocarsele tutte, a partire dal derby. Unaltra partita dove solitamente lo spirito da bulli esplode. Su quanto il gruppo abbia perso il contatto con la realtà basti citare un piccolo episodio accaduto ieri in aereo al ritorno da Donetsk: Julio Sergio nemmeno fosse Lev Jascin - è andato a protestare in maniera ridicola con chi aveva scritto che era finito in tribuna per fastidi al ginocchio. «Il ginocchio non centra nulla, solo un problema alla caviglia, capito? Io così ci rimetto dei soldi
». Capito benissimo: gente che pensa già alla prossima squadra e ai soldi.