La penna degli Altri 26/03/2011 22:15
Arriva DiBenedetto, già iniziato il futuro
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"CANTERA" ROMA - Nel suo prime mese da tecnico giallorosso, le novità introdotte da Montella non si sono limitate allo sviluppo della prima squadra. Forse per la sua formazione nel settore giovanile, forse per l'età o per una predisposizione naturale a lavorare con i ragazzi. Magari, anche per la responsabilità di quell'ingombrante paragone con l'ascesa di Guardiola: Montella, fin da subito, ha puntato forte sul modello "cantera", portando a Roma quanto accade all'estero e soprattutto in Spagna. Mentre la federcalcio studia la partecipazione dell'under 21 al campionato di serie B, il giovane tecnico romanista ha fatto di più: altro che serie B, per i giovani di Primavera, Allievi, persino Giovanissimi c'è già spazio in prima squadra. Una svolta epocale, che ha portato, nel corso delle ultime settimane, ragazzi cresciuti a Trigoria a confrontarsi con il mondo dei "grandi": basti leggere le convocazioni delle gare disputate con il neo tecnico in panchina, in cui non è mai mancato il nome (o i nomi) di ragazzi della primavera di Alberto De Rossi. Viviani ('92) era in panchina contro il Parma, Florenzi ('93) contro il Lecce. A Donetsk hanno viaggiato con la Roma due ragazzi del '93, Sabelli e Caprari. Quest'ultimo, a neanche diciotto anni, ha persino esordito in Champions League, nel finale senza speranze del viaggio ucraino. Nulla di simile con Spalletti e Ranieri, che si era fermato al doppio esordio di Pettinari e Scardina (in gol) a Sofia in Europa League oltre un anno fa.
INTEGRAZIONE - Forse è presto per parlare di modello Barcellona, ma qualcosa è cambiato. parola d'ordine, "integrazione". E non soltanto per quelli che hanno avuto la fortuna di finire nella lista dei convocati: mercoledì scorso, quattro giovani delle squadre giallorosse come Anastasio e Romagnoli (classe '95), Cittadino e Rosato ('94), si sono trovati a correre e sudare vicino a De Rossi e Vucinic. Pochi giorni prima, nella settimana chiusa da Fiorentina-Roma, è toccato a quattro ragazzi nati nel '96 (alcuni non hanno ancora compiuto 15 anni), a infilarsi le casacche da allenamento per completare gli schieramenti di una partitella di fine allenamento con Totti e Borriello. Non certo un test, solo un premio al lavoro dei giovani - in questo caso quei Giovanissimi che Montella ha allenato fino a 34 giorni fa - e uno stimolo, per mostrare quanto possa essere vicino il "successo". Scelta che ha colpito (positivamente) anche i "big", abituati, nel recente passato, a terminare gli allenamenti 4 contro 4 piuttosto che a far spazio ai piccoli giallorossi. Un ottimo biglietto da visita per Montella, anche agli occhi degli americani che verranno: la politica di integrazione e fusione della prima squadra con il settore giovanile, infatti, è perfettamente in linea con quella che ha in mente il gruppo Usa, pronto a valorizzare i giovani non solo acquistandoli sul mercato, ma anche con stanziamenti importanti e mirati per valorizzare infrastrutture e investimenti nell'academy romanista.
APPUNTAMENTO A LUNEDÌ - Proprio sul futuro americano, in queste ore, si continua a lavorare. Tra avvistamenti fantasma di DiBenedetto per le vie del centro e improbabili sogni di mercato, l'affare che porterà la Roma in mani americane è sempre più vicino alla soluzione. Appuntamento per lunedì mattina con l'inizio dei lavori. Da quel momento, ogni attimo sarà buono per accogliere le firme ufficiali. Per l'ingresso di novi soci, invece, ci sarà da attendere almeno la conclusione ufficiale, con il via libera del cda di Roma 2000, dell'Antitrust e la chiusura dell'Opa obbligatoria. Un mese almeno, in cui si getteranno le basi (si sta già facendo) per la squadra che verrà. A quella di oggi, il compito di concludere al meglio la stagione, raggiungere la Champions League e gettare le basi (anche economiche) per la realizzazione della prima Roma made in Usa.