La penna degli Altri 06/03/2011 11:58

Anche Voeller e Policano per l’impresa

L’enorme striscione “Gufo Laziale Cambia canale” ne accompagna l’incitamento.

Altra difficoltà da superare è la temperatura, estremamente rigida, anche se i tedeschi non si preoccupano neanche di allestire delle panchine coperte. Altro che se ne infischia altamente del freddo è Renato, che si presenta in campo con i calzettoni abbassati e la maglietta a maniche corte.

Ben più corazzato è Franco Tancredi che appare fuori peso forma e che vivrà una serata tutt’altro che felice. Andrade, con sulle spalle la maglia numero 6, sembra la maschera di un cinema di provincia, che lentamente sfila tra le poltrone della platea concedendosi ogni tanto una pausa per piazzare il popcorn.

Al primo affondo, però, su cross di Renato, Rudi Voller, buca Koepke e porta in vantaggio la Roma. I tedeschi fiutano il pericolo e caricano a testa bassa per impedire che il fuocherello acceso dal “tedesco volante” diventi un incendio. Sarà Brunner, con un colpo di testa, a scavalcare per la prima volta Tancredi, ma Franco, questa sera gode di ottimi angeli custodi e Stefano Desideri, appostato sulla linea, salva di testa Al 19’, è il turno di Giueppe Giannini di salvare sulla linea a battuto, la palla, però, gli scivola sotto la coscia e Peppe non può far altro che bloccarla con il braccio. L’arbitro russo Butenko, non può che indicare il dischetto del calcio di rigore e Eckstein riporta la contesa in parità.

La Roma a questo punto ha il grande merito di non arrendersi e al 32’ con una bomba da una ventina di metri Policano fa centro. Prima del temine della gara Manfredonia (e sono tre), salva sulla linea un gol già fatto, poi Tancredi capitola nuovamente ma a salvarlo arriva il palo interno e Sebino Nela, che al centro dell’area spazza in fallo laterale. La gara si decide dopo tre minuti del primo tempo supplementare.

Magistrale traversone di Bruno Conti e bellissimo colpo di testa di Renato che coglie in controtempo il che non accenna neanche un movimento. Il numero sette della Roma, a questo punto sfreccia verso la panchina. Voller e Tempestilli tentano inutilmente di abbracciarlo, solo Desideri, alla fine, riuscirà ad issarsi sulle spalle del brasiliano, alla fine della sua corsa. Fedeli al vecchio motto che vuole che nella vita si debba soffrire, Renato bagna la sua più bella partita nella Roma con un’espulsione, inventata di sana pianta dall’arbitro. Per portare fuori dal campo l’indemoniato brasiliano si adoperano in tre: Giorgio Rossi, Fernando Fabbri e Angelo Benedicto Sormani Renato urla: «Non l’ho neanche toccato!», poi si volta guardando minacciosamente il direttore di gara. A questo punto Giorgio Rossi lo solleva di peso e lo trascina fuori, dove Ettore Viola si assicurerà che imbocchi il sottopassaggio. Ma tanta fatica sarà premiata dal superamento del turno.