La penna degli Altri 29/03/2011 10:22

Alemanno: «Finalmente» La Russa: «Mi ricorda Totò»

Alemanno ha poi elogiato la composizione della cordata americana: «Un gruppo imprenditoriale con una forte caratura internazionale in grado di trainare la Roma nel mondo» . Chissà se la stessa sintonia ci sarà al momento di discutere del nuovo stadio, uno dei punti fondamentali del progetto di DiBenedetto: «So che il gruppo ambisce a una collaborazione con la à— ha chiuso il sindaco— e da parte nostra non ci tireremo indietro perché teniamo che ci sia una squadra forte in grado di entusiasmare i tifosi della capitale» . Voto contro Vallo a dire all’interista Ignazio La Russa. Il ministro della Difesa è all’opposizione, almeno nei giudizi, sull’arrivo di DiBenedetto: «La Roma agli americani? Mi viene in mente quel film in cui Totò prova a vendere la Fontana di Trevi» . Ha voglia di scherzare, La Russa, intervenuto a «La politica nel pallone» : «Non credo che l’arrivo di investitori stranieri sia un bel segnale, spero resti un fatto unico» . Gli altri Lo dirà il tempo. Di certo c’è che al momento è un fatto unico per la Roma.

Flavio Briatore, invece, ha fatto il percorso inverso: da italiano è andato a investire nel calcio inglese con il Qpr. «L’arrivo degli americani è positivo— ha commentato—, vuol dire che il prodotto Italia vale sul mercato. È importante per il nostro Paese che ci siano stranieri pronti ad investire qui. Ben venga DiBenedetto, se pensa di poter far bene al calcio italiano» . Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda Jean Claude Blanc, amministratore delegato della : «L’arrivo di DiBenedetto è un fatto positivo, oltre che una buona notizia per il calcio italiano. È il primo esempio di un investitore straniero in una piazza importante come Roma. Lo stadio nuovo? Sono d’accordo: le infrastrutture sono fondamentali per riportare i tifosi a seguire le partite dal vivo» . Già, lo stadio. Ecco Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Regione Lazio: «È un fatto epocale, dagli orizzonti inesplorati. DiBenedetto era evidentemente l’unico in grado di assicurare un futuro prestigioso alla Roma e una stabilità nei conti. Ma è giusto pure ringraziare la famiglia Sensi» .