La penna degli Altri 09/03/2011 10:21

Adriano, scommessa persa

Anche se dal Bra­sile Gilmar Rinaldi commenta: «Non c’è nulla di defi­nitivo. Rescissione? Senza di me non si fa nulla» . La re­plica di Montali: «Noi l’abbiamo portata a termine con l’avvocato Calenda» .

SODDISFAZIONE - Un’operazione, dunque, dal punto di vi­sta economico, che si è chiusa in maniera che si può de­finire positiva. Adriano, che anche in quest’occasione bisogna dire si è comportato con grande correttezza (volendo avrebbe potuto pretendere almeno gli stipen­di fino al termine di questa stagione), in­casserà la sua busta paga fino a questo mese di marzo, il club giallorosso paghe­rà le pendenze con i procuratori del gio­catore, tutto il resto è stata una stretta di mano e un in bocca al lupo.

Il futuro del giocatore è immaginabile, oggi come og­gi, soltanto in Brasile dove il Flamengo è pronto a ingaggiarlo dal prossimo giu­gno, ma dove ci sono almeno un altro pa­io di club (Corinthians e Fluminense) che potrebbero far cambiare idea al giocatore con un’offerta economi­ca migliore. Per la Roma, al contrario, si chiude una vi­cenda che non può essere che definita una scommessa persa, usando la stessa parola, scommessa, che fu il motivo conduttore per spiegare l’operazione acquisi­zione a parametro zero del brasiliano.

I DATI - Del resto, se pure non bastasse la separazioneconsensuale di ieri, ci sono i numeri a dimostrare come l’avventura dell’Imperatore a Roma sia stata un flop, complici anche tre infortuni piuttosto seri che hanno bloccato il giocatore. In questi otto mesi, Adriano ha messo insieme otto presenze, cinque in campionato (due da titolare), una in Supercoppa, una in e una in coppa Italia in un derby che sarà ricordato co­me l’ultima volta in giallorosso dell’attaccante. In tutto ha sommato 356 minuti in cam­po, 242 in campionato, 24 in Su­percoppa, 45 in e al­trettanti in coppa Italia, non rea­lizzando nessun gol. Non sono certo numeri che certificano un successo. Cosa peraltro che si poteva immaginare anche al mo­mento del brindisi e dell’annun­cio dell’arrivo del brasiliano.

Del resto, all’epoca, il ds Daniele Pradè, come quasi sempre nella sua carriera di dirigente romanista, nel portafo­glio non aveva un euro e il fascino di quella scommes­sa poteva pure giustificare l’azzardo di riportare Adria­no in Europa. E’ andata male. Adriano aspetterà i com­pagni che oggi tornano da Donetsk per salutarli e poi si imbarcherà per il Brasile. In bocca al lupo, Imperatore.