La penna degli Altri 16/02/2011 10:08

Via libera a DiBenedetto: "Valorizziamo la squadra"

GASPORT (A. CATAPANO) - 
La vita sa essere crudele. Tre anni fa, il 18 aprile, nello studio legale Lovells Rosella Sensi respinse l’offerta da 283 milioni di George Soros, sventolandone una araba da 420. Il rilancio si rivelò un bluff, Soros si ritirò, la Sensi si tenne la Roma. Ieri, 15 febbraio 2011, in quegli stessi uffici di piazza Venezia UniCredit ha accettato l’offerta da 110 milioni (la valutazione di tutto il pacchetto) di Thomas DiBenedetto, con cui ha avviato una trattativa esclusiva di cessione. Nonostante le ripetute rimostranze di Rosella Sensi. «Ribadisco: è un’offerta troppo bassa» . «Ribadiamo, è un’offerta competitiva. La prendiamo» . Su queste parole di UniCredit si è chiusa la questione ed è calato il sipario sui 18 anni di gestione Sensi.


Bye bye Perché stavolta si può affermare serenamente che la Roma è venduta, che è finita un’era e presto ne comincerà un’altra, la prima con proprietari stranieri. Il mandato concesso ieri dal Cda di Roma 2000 ha una durata di 30 giorni, ma secondo le parti ce ne vorranno meno, non più di 10-15, per perfezionare il draft e firmare i contratti di vendita (del club, del marchio, di Trigoria) al consorzio formato, per il momento, da Thomas DiBenedetto, Richard D'Amore, Michael Ruane e James J. Pallotta (Julian Movsesian formalizzerà il suo impegno non appena avrà risolto un problema familiare). Dopo la firma scatterà l’Opa. Entrino gli americani Che l’era americana sia iniziata («Una buona notizia» , ha detto il sindaco Alemanno) lo testimoniano le dichiarazioni dei protagonisti. Thomas DiBenedetto esce allo scoperto. «Siamo onorati che la nostra offerta sia stata scelta come la migliore e continueremo a lavorare per concludere con successo le negoziazioni. I miei partner rappresentano il più alto livello di professionalità ed entusiasmo. Quanto prima intendiamo avviare il nostro progetto di crescita che mira a valorizzare società e squadra, nel rispetto della à e dei tifosi» . È il suo esordio da presidente della Roma. Battezzato anche dal vice di Uni-Credit, Paolo Fiorentino. «L’offerta americana ci ha convinto perché finanziariamente solida e per gli investimenti e la valorizzazione della squadra che il progetto prevede» . Pronti? Via! Ricapitalizzazione entro tre mesi da 35 milioni, successiva iniezione di altri 50, UniCredit socio al 40%, con possibilità di cedere parte della quota ad altro soggetto. E poi, valorizzazione del marchio, sponsor multinazionali, incremento del fatturato, stadio di proprietà. I pilastri del «Progetto Colosseo» . Il sogno di Alberto Sordi, gli americani a Roma. Ma stavolta davvero.