La penna degli Altri 08/02/2011 10:50

Unicredit cerca partner italiani

CORSPORT (P. TORRI) - 
La parte americana la conosciamo, mister DiBenedetto e quattro soci. Unicredit non ha bisogno di presentazioni. In attesa di passare alla fase finale, quella che è stata definita in esclusiva, l’elemento che ancora manca è la parte italiana, il possibile, probabile, socio tricolore che, in un secondo momento, potrà entrare nel business Roma con una quota del 20% che sarà sottratta dal quaranta del la Banca previsto dall’accordo americani- Unicredit.



Chi sarà? Sono quattro le opzioni certe analizzate dal-l ’Istituto di piazza Cordusio, più una serie di altre oppor tunità, al momento senza ri scontro. Tra le quattro certe, ce ne è una che indiscrezioni più che accreditate indicano come quella che ha il ruo lo di favorita.



Ricordando come, per chiunque sa rà il nuovo proprietario del club gial­lorosso, sarà molto, ma molto importante che questa Roma si qualifi chi per la prossima Cham pions (a Trigoria e dintorni c’è chi strepita sui rischi in questo momento di un possi bile vuoto di potere, forse di menticando che è lo stesso da diversi mesi a questa par te), vediamo chi potrebbero essere i possibili partner italiani nella Roma
 born in the Usa (che in questi giorni stanno firmando la docu mentazione per la definitiva costituzione della DiBenedetto As Roma LLC). Partendo, ovviamente, dal favorito. 



Il gruppo si chiama Parsitalia,core business,edi lizia, Roma al centro di buona parte degli affari, il grande capo si chiama Alessandro , un figlio Luca, grande tifoso romanista. Da quello che ci risulta, sabato scorso i dirigenti di Unicre­dit, avrebbero incontrato la famiglia per discute re del 20% di cui sopra. E, sempre da quello che ci ri sulta,gli imprenditori roma ni non hanno sbattuto la por ta. Se non altro perché i rap porti con Unicredit sono an tichi e solidi. In passato le strade dei si sono già incrociate con la Roma. Esattamente nel momento della primi crisi del gruppo Italpetroli (primavera 2004) quando, per dimezzare un debito imponente, la fami glia Sensi fu costretta a ce dere una parte degli asset di proprietà. Tra cui la te nuta della Le prignana che, come molti ricorderan no, fu teatro di una indi menticabilefesta scudet to subito dopo la conquista del terzo tricolore. All’epoca, Unicredit consigliò il gruppo e il gruppo Toti di rilevare, a un prezzo già fissato, la Leprignana. Fu fatto. E oggi da quelle parti, poco pri ma di Fregene, sono sorte circa cinque cento ville (alcune non sono ancora terminate) già quasi tut te vendute.



ANGELINI - 
Da mesi l’imprenditore farmaceutico si è chiuso in un silenzio che, se si dovesse protrarre, si trasformerebbe in colpevole, se non altro perché è stato lui, Francesco Angelini, a dichiarare ufficialmente il suo interesse per l’acquisto della Roma. Ora che era diventato possibile, è scomparso. Non facendo, agli occhi dei tifosi giallorossi, una bella figura. Eppure negli ambienti che sanno, il nome di Angelini continua a essere fatto come il possibile acquirente del venti per cento. In ogni caso, prima o dopo, una spiegazio nedovrà darla.



GLI ALTRI - 
Nella lista di Unicredit, ci sono anche i nomi di Leonardo Caltagirone e del fondo Clessidra. Sono due opzioni di difficile solu zione perché i Caltagirone hanno sempre detto di non essere interessati al calcio (ma allo stadio?) e perchè il fondo Clessidra, dopo un ini ziale interessamento, ora sembra uscito di scena.