La penna degli Altri 03/02/2011 09:49
Un incubo. Basta svegliarsi
come luno a uno di quasi tre anni fa contro il Livorno. Sempre allOlimpico, sempre mentre inseguiamo una milanese in testa quando giochiamo contro una delle ultime in classifica, passando in vantaggio praticamente allo stesso minuto, venendo raggiunti quando sembrava che doveva essere fatta. Quella volta ci segnò Diamanti. Diamanti ieri stava in campo. Diamanti speriamo di non incontrarlo più. Anche uno dei Filippini cera. Un incubo. Basta svegliarsi che tutte e due i Filippini speriamo di non incontrarli più, daltronde channo una cinquantina danni. Come Zanetti e Zebina. Ma, soprattutto, a rendere tutto così maledettamente simile è unaltra circostanza clamorosa: il giorno del pareggio in casa contro il Livorno fu quello della comparsa e della scomparsa di una presunta offerta araba a dar fastidio a unaltra americana.
Ma che davero? Comè possibile? Fosse stato un film, un racconto o un romanzo sarebbe stato poco credibile. Troppe coincidenze acchittate. Robetta da dilettanti. Robaccia da prima serata su una tivvù generalista. Ma se allora è sempre più vero che dai Diamanti non nasce niente, da una partitaccia come quella di ieri la speranza è che possa nascere ancora un fiore. Magari lì sopra la traversa di Lanzafame, presa come a significare che magari poteva pure andare peggio (bah...) che una qualche discontinuità - infinitesimale, come il millimetro dove ha sbattuto il pallone - cè. Ieri la sensazione era quella di una squadra in una bolla di sapone per tutto un tempo, come sospesa e rincoglionita dal vociare che cè tutto attorno. Sospesa come la partita di Bologna, come la vendetta sportiva e quasi morale che avremmo dovuto prenderci col Brescia e col signor Russo di Nola (ah, lui era il quarto uomo di Roma-Livorno 1-1), come la classifica che resta virtuale, come la situazione societaria da definire, come tutti i suoi tifosi che comunque ancora vogliono giustamente restare attaccati a un sogno e non allincubo di ieri. Forse per raggiungerlo basta solo tornare alla realtà.