La penna degli Altri 14/02/2011 09:39

Shakhtar, notte di studio all’Olimpico

QUALITA’ -Non sono il , ma ora fanno paura come la squadra di Pep Guardiola. Colpa di questa Roma, maanche della qualità di una squadra che da qualche anno quella vecchia volpe di Mircea Lucescu, un passato pure nel nostro campionato con Brescia e Inter, ha portato ai vertici del calcio ucraino soppiantando un’istituzione come la Di­namo Kiev, forza di una proprietà am­biziosa ma soprattutto con tanti soldi, capace di costruire in pochi anni uno stadio nuovo e alle­stire una squadra capa­ce di vincere anche fuo­ri dai confini ucraini.

LA SOSTA- Sarebbe stata difficile comunque per la Roma, adesso lo è ancora di più. An­che se un vantaggio, seppur teorico, i giallorossi possono ancora vantarlo. Ed è quello dello stop invernale del calcio ucraino, ultima partita ufficiale giocata in campionato il 28 novembre scorso, campionato dove sono primissimi con dodici punti di vantaggio sulla Dinamo Kiev, ultimissima in l’8 di­cembre,due a zero al Braga in casa, una vittoria che ha garantito il primo posto in un girone che vedeva presente pure l’. Da allora un po’ di vacanze, un prolungato ritiro a Dubai (dove sono stati seguiti da un osservatore della Ro­ma), una serie di amichevoli per ripren­dere l’abitudine con il calcio giocato e tornare a fare sul serio mercoledìprossimo.

AMBIZIONI- Ci credono, gli ucraini. E non solo perché hanno visto la Roma contro il . Ci credono e puntano a raggiungere quei quarti di finale di che non hanno mai raggiun­to, come ha sottolineato il presidente Rinat Akhmetov, uno degli uomini più ricchi d’Ucraina:«Vogliamo superare il turno. La Roma è un grande avversa­rio, la rispettiamo, ma il mio Shakhtar ha tutto per battere i giallorossi». Quel tutto è una formazione composta damolti dei migliori giocatori ucraini, sup­portata da una ricca e giovane collezio­ne di brasiliani (non ci sarà Fernandin­ho, uno dei più bravi, perché infortuna­to). Lucescu ha scelta la via brasiliana da quando è arrivato a Donetsk, li va a prendere giovanissimi in Sudamerica, li fa crescere e maturare e poi fa il col­po sul mercato rivendendoli. Finora è stato un successone. Ora da quelle par­ti è arrivato anche Eduardo, ex a dare anche maggiore esperienza a una squadra con un’età media parecchio bassa. Il tecnico romeno punta forte sui suoi giovani: «Sappiamo che sarà dura contro la Roma, ma io sono convinto che la nostra gioventù ci consentirà di fare una grande impresa. Dovremo sempre ricordarci che le partite di cop­pa si giocano sui centottanta minuti». Il romeno Rat, uno tra i piùanzianidi questo Shakhtar, pare pure aver capito come si fa:«Il nostro obiettivo all’Olim­pico dovrà essere quello di segnare un gol. Se ci riusciamo, passiamo noi».