La penna degli Altri 21/02/2011 10:00

Roma, mezz’ora di follia

IL TERRORE - E’ stato un attimo, un flash. Julio Sergio ha mandato Mexes a quel paese perchè Palacio ave­va sfruttato un loro malinteso per riportare il in partita, il terrore ha bloccato la Roma, l’ha annien­tata più dei colpi di Palacio e Paloschi. La crisi, le tre sconfitte di fila, la contestazione dei tifosi, tutto que­sto è diventato un macigno che ha spinto la squadra nel suo abisso di paura, preda di un male non più oscuro, ma chiaro, chiarissimo, evidente: la perdita di ogni fiducia. Era una squadra nel pànico.

Eppure era stata bella, viva, aggressiva, aveva se­gnato dopo 6 minuti e dopo aver creato e sbagliato 3 palle-gol. Il era sotto l’effetto-sbornia del der­by. Angolo di da destra, Mexes è sbucato alle spalle di Dainelli (trattenuto per la maglietta dal fran­cese), colpo di testa e gol. Dieci minuti, il raddoppio. Punizione laterale di da sinistra, stesso guizzo, stavolta anticipo di testa di Burdisso su Kaladze: 2-0. Due calci da fermo, due gol dei difensori centrali. Perrotta si era fatto male dopo 10', dentro Taddei, ma niente era cambiato. Più che un’entrata rapida in par­tita, era stata un’irruzione col lanciafiamme. C’era quanto bastava per non perdere più la gara. Che, già bella, vibrante e piena di occasioni da gol (su entram­bi i fronti) è rimasta in questo solco di spettacolo fi­no alla fine. Prima per merito della Roma, con che trasmetteva alla squadra una qualità spesso ta­ciuta in questa stagione; poi per merito del , che Palacio e Paloschi hanno trascinato all’impresa.

IL CROLLO E I CAMBI - ha segnato il 3-0 dopo uno scambio rapido e spettacolare con Borriello. Ma è ba­stata, un attimo dopo, la rete di Palacio per trasforma­re l’oro in ferro e per ribaltare i sentimenti dentro la Roma. Adesso l’effetto-derby stava rovesciando sul le certezze fin qui mai scoperte. Rossoblù in volo, romanisti paralizzati. La squadra di Ballardini ha infilato la corsia di sinistra, dove Ranieri era sta­to costretto a schierare Castellini (fuori ruolo) perchè durante il riscaldamento si era fermato anche Juan e, senza Cassetti e Rosi, aveva preferito questa linea difensiva anzichè quella con Loria centrale e Burdis­so a destra. Sul 3-1 il tecnico ha tolto Simplicio e mes­so dentro Menez, un cambio che si può spiegare solo con la richiesta esplicita del brasiliano di uscire. Sim­plicio non stava giocando benissimo, ma a Castellini serviva la protezione che Brighi, arretrato dalla po­sizione di trequartista (dove è andato il francese) a quella di interno, non ha mai garantito. E in assoluto, con Borriello e in campo, l’aggiunta di Menez avrebbe tolto equilibrio alla squadra, anzichè aggiun­gerne nel momento del bisogno. Ballardini ha rispo­sto con due mosse azzeccate: Veloso per Milanetto e soprattutto Paloschi per Rossi.

PALACIO BOOM - Adesso il attaccava col triden­te e sfondava a ripetizione a sinistra, con Palacio e Criscito. Una furia incontenibile per Castellini. Il 3-2 è arrivato in fondo a uno scambio micidiale, sem­pre nella stessa zona: Paloschi ha piazzato il primo colpo su assist di Floro Flores. A quel punto Ranieri ha tentato con la difesa a 3, con Loria al posto di Bor­riello, ma è stato come risucchiare il davanti alla propria area. La Roma ha preso il gol del 3-3 co­me può prenderlo una difesa di dilettanti: cross alto, lungo e lento di Mesto da destra, Loria e Castellini si sono fatti superare dalla traiettoria, Palacio ha colpi­to di testa quasi indisturbato, palla sul secondo palo. A Ballardini bastava così, alla sua squadra no. Ha tolto Floro Flores, inserito Moretti ed è tornato al 4-4-2. All’ultimo sussulto del suo folle pomeriggio la Roma ha sbagliato il gol che l’avrebbe riportata in vantaggio: , dopo uno slalom di Menez, solo da­vanti alla porta spalancata, si è fatto respingere il si­nistro da Criscito sulla linea di porta. Era troppo fa­cile per il infilarsi nella difesa romanista aprendo sempre la stessa porta di sinistra. E’ lì che Palacio si è infilato di nuovo e ha messo sul piede di Paloschi la palla dell’ultimo gol. Rafinha è stato espulso al 1' di recupero per doppia ammonizione. Ma ormai la follìa romanista era compiuta.