La penna degli Altri 14/02/2011 09:21

Roma fuori controllo

La squadra non ha un'identità tattica, non l’ha mai avuto dall’addio di Spalletti e gli ultimi successi prima della crisi, vedi Milan e Cesena, sono sempre arrivati in modo casuale: se si spegne lo «stellone» sono guai. Ranieri sta confermando la sua consueta crisi del secondo anno. Svestiti i panni del «salvatore», quando è stato il momento di costruire qualcosa è andato in panne. È stato lui stesso ad ammetterlo sabato sera. I calciatori corrono poco e male, non hanno un’idea di gioco e soprattutto un rapporto con l’allenatore. Le ultime ore hanno confermato il gelo totale tra Ranieri e la squadra. Il tecnico si è chiuso a riccio e ieri nessun giocatore ha preso la parola durante la riunione. Un silenzio che fa rumore: sabato alcuni, in primis, hanno saputo dalla tv che non sarebbero scesi in campo contro il . Il capitano non ha accettato poi le spiegazioni fornite dal tecnico nelle interviste: «Mi servivano attaccanti che correvano e lui ha fatto solo due allenamenti». Falso: da martedì era in gruppo.

è una pentola a pressione pronta a esplodere ma il suo è soltanto uno dei tanti casi bollenti. Sono ormai in pochi a riconoscere l’autorità dell’allenatore mentre aumenta il numero dei separati in casa. Vucinic ha chiesto di andar via ed è diventato intrattabile, Pizarro si è preso tre mesi per recuperare, Adriano è ripartito e chissà se torna, persino «insospettabili» come Riise hanno alzato la voce negli ultimi tempi.

Ci sono poi quelli in attesa di novità sul futuro. Mexes è il primo, ma attenzione a e Menez. L’assenza di certezze è la naturale conseguenza del caos societario. Come accade per Ranieri, nessun dirigente viene ormai considerato un punto di riferimento dalla squadra. La Sensi è uscente, vorrebbe intervenire (ha pensato ancora al ritiro) ma ormai è concentrata più sul futuro: il comitato olimpico per Roma 2020 e la poltrona di presidente della Lega Calcio sono i suoi obiettivi. Gli altri dirigenti aspettano di sapere che fine faranno. E neanche loro possono prendere decisioni.

Potrebbe, in teoria, intervenire la banca che preferisce però tenersi lontana dalle questioni tecniche. Intanto ha dato l’ok per il pagamento degli stipendi di novembre e dicembre che avverrà oggi. Unicredit ha messo il naso solo sul rinnovo di Ranieri ma la richiesta di un biennale avanzata dall’alleantore e i forti dubbi espressi a riguardo dagli americani hanno bloccato tutto. Nonostante la crisi di rapporti ormai evidente, Ranieri è destinato a rimanere fino al termine della stagione. Per tre motivi: 1) non ha mai pensato di dimettersi; 2) nessuno può decidere di mandarlo via; 3) su piazza non c’è un sostituto all’altezza. Si naviga a vista, insomma, proprio mentre arriva un appuntamento cruciale per la stagione: mercoledì con lo Shakhtar c’è in ballo la e i soldi della qualificazione. Fallire anche l’obiettivo dei quarti di finale può avere conseguenze disastrose. A forza di pensare al sogno americano si sta perdendo di vista il presente.