Erano parecchi. Ed erano innervositi dalla situazione». Ma perché ha messo a folle e ha abbassato il finestrino? Pensateci bene. Riise avrebbe potuto tirare dritto. Svignandosela. Invece no, per “Thunderbolt” è fondamentale il dialogo. «È importante - spiega il terzino - che i giocatori siano disponibili a comunicare con i tifosi soprattutto in questi momenti. Loro avrebbero voluto vedere i giocatori correre di più e dare tutto per la maglia». Esatto, John. È la maglia che conta. La tifoseria romanista si è convinta che non tutti stiano pensando a quella, quando scendono in campo. Riise non è d’accordo. Al norvegese preme sottolineare come invece la Roma stia lavorando per cercare di capire come uscirne fuori. «Volevo anche dire - chiarisce - che noi giocatori abbiamo fatto un’autoanalisi dopo la partita contro il Napoli. Abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibiltà. E dobbiamo cambiare. Io sono molto deluso dopo queste partite e posso dire di non aver quasi dormito la notte di domenica. Capiamo il nervosismo dei tifosi. Faremo di tutto per fare molto meglio nelle prossime partite». Non è la prima volta che Riise sfrutta il suo blog per scrivere ai romanisti. Il gialloroscio più amato sa di poter raggiungere in questo modo ogni angolo del globo. «Ho scoperto questo weekend - conclude - che il mio blog ha visitatori da 115 paesi. È divertente vedere come la Roma abbia tifosi in tutte le parti del mondo». Esatto, John. E allora non deludiamoli ancora. Altrimenti, il contatore del blog farà registrare qualche visita in meno e il centro sportivo di Trigoria qualche visita in più.