La penna degli Altri 06/02/2011 11:12

Ranieri lancia la sfida «Supereremo le assenze e la panchina corta»

A Claudio Ranieri tutto questo importa poco. La neve di (partita da recuperare il 23 febbraio) e il pareggio di mercoledì contro il Brescia, in casa, hanno fatto scivolare la sua Roma fuori dalla zona . Non c’è tempo per i sogni e per il futuro, il presente è troppo stringente. Si chiama Inter stasera — la squadra più in forma del campionato, insieme all’Udinese — e sabato prossimo. Due sfide decisive per capire quali saranno i veri obiettivi giallorossi. Due sfide senza Philippe Mexès, il difensore più in forma, squalificato per insulti al quarto uomo al termine di Roma-Brescia. Mai parole più inutili e dannose.

è rimasto a Roma, a letto con l’influenza. In ogni caso, non sarebbe partito tra i titolari e, in panchina, avrebbe fatto il bis della gara del 18 dicembre contro il Milan. Quando, a fine gara, ai cronisti che gli facevano gli auguri, rispose secco: «Sarà un Buon Natale per voi...».

Il dubbio di oggi, invece, riguarda il trequartista da schierare dietro a Borriello e Vucinic. Perrotta dà più equilibrio, Ménez molta più fantasia. Favorito il primo, anche perché senza e Adriano, non ci sarebbero cambi in panchina per l’attacco e Ranieri ha tenuto a chiarire: «Buon per l’Inter che si è rafforzata con l’arrivo di Pazzini e Kharja. Ai miei giocatori ho fatto vedere una lista con tutti i punti che abbiamo guadagnato grazie a chi era entrato dalla panchina. Per fare strada servono rose ampie e cambi all’altezza. In questo momento l’Inter ne ha di più».

Ranieri non vuole perdere tempo a parlare degli sviluppi societari: «Gli americani? Ne sapete più voi di me e, in ogni caso, sono domande che vanno fatte ai dirigenti e non all’allenatore, che deve occuparsi solo del campo. Io, poi, sono come San Tommaso...».

Però è indubbio che, negli ultimi giorni, i discorsi sul calcio a Roma — radio, tv, bar, piazze — sono stati in questa proporzione: 95% arrivo della cordata Usa e 5% partita contro l’Inter. Non deve essere stato semplice preparare la gara. La Roma è ancoraun grande mistero. Ha potenzialità immense — nessuno ha tre difensori centrali e tre attaccanti come i giallorossi — ma anche molte situazioni irrisolte: Mexès, Cassetti e Perrotta sono in scadenza di contratto; e Ménez hanno ancora un anno solo di accordo; e Borriello non sono mai riusciti a giocare bene tutti e due insieme sul campo; ci sono tre portieri che costano quasi 4 milioni di euro all’anno.

Poi ci sono i fiumi di parole. Le ultime dicono che è più facile che a Roma, insieme a Franco Baldini , arrivi Fabio Capello piuttosto che Carlo . In ruoli diversi, naturalmente: il c.t. dell’Inghilterra farebbe il direttore dell’area tecnica e sceglierebbe un allenatore giovane e ambizioso, magari già dentro Trigoria. Ma questo è fantacalcio e Ranieri, quanto meno, merita di giocarsi fino in fondo le sue carte. Ha battuto Mourinho, all’Olimpico, nel campionato scorso. Si è ripetuto con Benitez il 25 settembre 2010. Stasera proverà a fare lo stesso con Leonardo. Roma impazzirebbe. E Boston?