La penna degli Altri 13/02/2011 10:01

Non c'è più la Roma

La Sampdoria di Del Neri in quella notte di primavera rovesciò la corsa scudetto dei giallorossi, stavolta la squadra di Mazzarri cancella definitivanete ogni pensiero ambizioso in questa annata, per la delusione della tifoseria che a fine gara sfoga tutta la sua rabbia contro il gruppo di Ranieri ora a meno 13 dal Milan capolista.



Meritato il 2 a 0 del Napol
i, tornato a vincere qui dopo 18 anni e capace del settimo successo esterno in questo torneo che lo tiene in piena lotta per il titolo: Mazzarri vince nettamente la sfida con Ranieri che presenta una formazione timida e senza un’impronta e tarda gli interventi in corsa, confermando essere in chiara difficoltà nella gestione del gruppo.



Fuori dalla zona , adesso la Roma rischia di restare senza coppe europee l’anno prossimo: non sarebbe un bel biglietto da visita per gli americani che stanno per piazzare le bandiere a stelle&strisce a Trigoria. Le assenze di Burdisso e Mexes, i due centrali difensivi squalificati, condizionano in partenza le scelte di Ranieri che torna al 4-4-2, piazzando due esterni sulle fasce, Taddei e Perrotta, davanti ai terzini Rosi e Riise per limitare i danni. La soluzione funziona poco e male perché in fase difensiva, sui lati, la velocità degli uomini di Mazzarri, in paticolare Maggio dalla parte di Riise, creano più di un problema. Cassetti, nella circostanza, è il partner di Juan e fa il possibile: crollerà, alla fine, pure lui. Senza Menez, in panchina con , la Roma non riesce a ribaltare rapidamente l’azione.



Il , insomma, non soffre. Del resto è più organizzato e fisicamente sta meglio, come si vede dal pressing alto dei suoi centrocampisti e delle due mezzepunte. Vucinic fa l’unico tiro giallorosso nei primi quarantacinque minuti, dopo un quarto d’ora:
blocca. Un paio di interventi di fila per Julio Sergio prima dell’intervallo: su lieve deviazione ravvicinata di Cavani e su punizione abbastanza centrale di Gargano.


Agonismo, comunque, più che gioco nella prima parte, anche se il sa ripartire palla a terra con le sue frecce che non sono solo Lavezzi, Hamsik e Cavani, ma anche Maggio e Dossena. La Roma è invece lenta, quasi impaurita di affacciarsi nella metà campo avversaria, dove Borriello e Vucinic restano isolati e quindi con pochi rifornimenti. L’arbitro Bergonzi fatica a gestire la situazione e sbaglia almeno tre volte: al ventunesimo quando non si accorge che Rosi e Lavezzi si sputano a vicenda; a metà tempo, ignorando una gomitata di Dossena a Taddei e prima della mezz’ora perdonando Rosi, già ammonito e ingenuo nel fermare un’azione di Cavani con il braccio. Le gaffes della serata appartengono alla quaterna, evidentemente male assortita: oltre al direttore di gara, si addormentano anche i due assistenti Faverani e Stefani e il quarto uomo Morganti.


Menez per Taddei: Ranieri, nella ripresa, passa al . Ma il va subito in vantaggio: lancio in verticale di Lavezzi per Hamsik, steso in area da Juan che nella corsa gli tocca il piede d’appoggio. Cavani trasforma al quarto: palo e gol. La Roma si innervosisce, anche perché sa che può sperare solo nella giocata di un singolo. Che dovrebbe essere Menez: palla al francese, incaricato di riportare in partita i compagni. Un limite evidente dei giallorossi che sbattono, senza idee e sistemati male in campo, contro il muro partenopeo.

Mazzarri ha un compito facile, ma fa un figurone, presentando una squadra tatticamente efficace nella sua semplicità e atleticamente da battaglia. La Roma, alla mezz’ora, finalmente tira in porta: da fuori, sinistro di Menez, deviato in angolo da . Julio Sergio salva di piede su Lavezzi. Entrano Greco per Simplicio e per Vucinic. Il , però, chiude il match al trentottesimo: cross di Cannavaro, Julio Sergio non esce e Cavani si ripete in acrobazia. Il capocannoniere, con la doppietta dell’Olimpico, arriva a quota 20 reti (32 in assoluto, in questa stagione, comprese le coppe e la nazionale). La Roma, fragile psicologicamente, si arrende per la prima volta, in questo campionato, all’Olimpico. I suoi singoli non incidono più, mancando lo spartito. E Ranieri non è più quello di un anno fa: la squadra gioca sempre peggio. Mercoledì lo Shakhtar Donetsk all’Olimpico, gara d’andata degli ottavi di : per non perdere la faccia e l’Europa in anticipo.