La penna degli Altri 05/02/2011 10:52
Menez canta: «Grazie Roma»
Detto, fatto. Menez, a France Football, racconta così come ha vissuto - e vivrà - il ritorno a Parigi il 9 febbraio per la sfida contro il Brasile: «Sarà unamichevole - ha spiegato - contro una delle squadre più forti del mondo. Una serata di gala in cui mi auguro che sia noi giocatori sia il pubblico sugli spalti ci potremo divertire. Non vedo lora». Menez, che a maggio compirà 24 anni, non veniva chiamato da Blanc dalla partita contro la Bielorussia dello scorso 3 settembre, in cui non era andato benissimo: «E vero - conferma - lì non ho fatto del mio meglio. Ma era linizio della stagione, non mi sentivo bene come adesso. Sono sei mesi che lavoro duro in allenamento, ogni giorno, e poi riesco a esprimermi bene anche in partita, pur non essendo ancora al massimo. Blanc mi ha visto, si è informato su di me e ha deciso di darmi questa possibilità. Inutile dire che sono molto felice». Inutile dire che parte del merito della maturazione di Menez è dovuto anche a Ranieri: lallenatore, fin dal ritiro di Riscone, ha puntato molto su di lui. Lo sprona, pretende il massimo della concentrazione sempre, gli ha affidato le chiavi della squadra e lha impiegato con una continuità impensabile ad inizio stagione: «Un paragone con Totti? - ha detto di recente - non scherziamo... Francesco è Francesco, Menez è diverso. Ha un potenziale immenso, da grandissimo campione, ma non lo ha ancora espresso tutto. Deve fare più gol». Questultima frase, sempre secondo la stampa francese, non è piaciuta molto al calciatore, che avrebbe definito Ranieri «nervoso». Nessun caso però: Jeremy ha parlato con lallenatore e gli ha spiegato che intendeva dirlo col sorriso sulle labbra, specificando poi che se non è ancora continuo in zona gol è perché spesso ha anche compiti di copertura: «A volte devo rientrare e magari perdo lucidità in zona gol. Ma sto lavorando anche per migliorare sotto questo aspetto». Magari, già da domani sera. Fare gol a San Siro sarebbe sicuramente un bel modo «per festeggiare la convocazione» in Nazionale.