La penna degli Altri 22/02/2011 10:59
Mazzone: "Vincenzo come il mio Guardiola"
IL ROMANISTA (M. GIOVANNELLI) -
Tratti somatici marcati su fisico massiccio. Una vita trascorsa sui campi di calcio, tra lodore degli spogliatoi, il rumore dei tacchetti e ladrenalina della panchina. Carlo Mazzone non è un allenatore, ma lallenatore per eccellenza, con 795 panchine al suo attivo. Per la passione, la tenacia, la voglia di combattere, sempre e comunque, e per aver stretto sodalizi calcistici con calciatori come Giannini, Baggio e Pep Guardiola. Come a dire che di calcio se ne intende. Senza dimenticare che ha lanciato il signor Francesco Totti. Oggi che ha smesso di allenare continua a seguire tutti gli avvicendamenti calcistici come se dovesse rientrare da un momento allaltro, perché le passioni non hanno tempo né età. Il suo unico rammarico è quello di aver pagato il suo eccesso di romanità in termini di Nazionale, suonato come una vera e propria reprimenda. Sia per leloquio vernacolare con il quale spesso si esprime sia per aver fatto quella memorabile corsa sotto la curva dellAtalanta dopo il pareggio del Brescia con gol di Baggio del 3-3 nel 2001. Ma gli avevano toccato la mamma e la sua città e non ha potuto farne a meno. In compenso Josep Guardiola due anni fa lo invitò allOlimpico e gli dedicò la vittoria in Champions League regalandogli un grande riconoscimento.
Mazzone come legge questo momento della Roma?
"E un momento difficile, sia tecnico che ambientale. Triste perché una persona seria come Ranieri, uno dei nostri, un romano vero, ha dovuto dare le dimissioni per sua dignità personale. Lui ha capito che aveva fatto il suo tempo."
Anche lei ha vissuto una situazione simile alla Roma.
"Io una volta ho tentato di dare le dimissioni ma il Presidente Sensi non le accettò. Non è il massimo della vita trovarsi in queste situazioni, noi romani poi le soffriamo di più, pagheremmo di tasca nostra per sistemare le cose ma poi dobbiamo accettare la realtà."
Che idea si è fatto della squadra?
"Se ne sono dette tante in questo periodo, ho letto che i giocatori non sono grandi professionisti e remano contro. Ma io non credo che sia così, è che ultimamente non sono stati né bravi né fortunati, ma non credo che abbiano giocato contro lallenatore. Una parola sul capitano. Mi dispiace per il momento che sta vivendo. Ma lui è un grande, ha accettato tutto, non ha mai replicato e domenica ha giocato unottima partita."
Montella sarà il nuovo allenatore, che ne pensa?
"Senta scriva bene quello che le dico perché alcuni suoi colleghi già mi hanno frainteso. Io dico che lesperienza è un pregio per un allenatore, oggi vedo che pronti via si diventa allenatori. Guardi Leonardo e Allegri. Ma lo stesso Guardiola è passato dalla cantera alla prima squadra con risultati eccellenti, quindi credo che possa essere leccezione che conferma la regola. Auguro quindi a Montella la stessa carriera del mio Pep Guardiola."
Come si esce da un momento simile?
"I giocatori devono essere seri ed eseguire nel dettaglio quello che vorrà il mister. Io sorrido amaramente quando vedo i giocatori sostituiti che si lamentano o si comportano male. I giocatori devono solo seguire le regole che detta lallenatore. Non è difficile."