La penna degli Altri 08/02/2011 10:45

Le emozioni di San Siro e il fascino degli americani

CORSPORT (L. CASCIOLI) - S
i può vincere qualche consenso anche perdendo, come ha dimostrato la Roma, uscendo dal Meazza tra gli applausi, che l'accumunavano all'Inter. Le due squadre avevano appena terminato di dar vita ad uno spettacolo esaltante di gioco, che ha saputo rivalutare un torneo sin qui mediocre. E se davvero gli americani porte ranno a termine l'acquisto della società giallorossa, de vono aver capito domenica che non se ne pentiranno. Devono aver capito anche perché la Ro ma è riuscita a contendere il primato all'In ter negli ultimi campionati. E speriamo ab biano compre so anche per ché, alla fine, ha sempre vin to l'Inter, che è anche squadra campione del mondo, in for za di una rosa di tutti cam pioni.



La Roma, però, ha voluto e saputo affrontarla alla pari, superandola più volte sul piano del gioco. Quello che ha consentito alla squadra di Leonardo la vittoria finale non è stato il gioco, ma la su periore velocità dei suoi gio catori: velocità di corsa e velocità di tiro. Ma la Roma ha dimostrato che con Menez, Vucinic e Borriello può far male a tutti. La squadra spenta e mediocre sino alla noia che aveva sofferto il Brescia è stata subito cancel lata dai lampi di gioco della formazione che Ranieri ha schierato al Meazza. Fatto o subìto un gol, la legge della sorpresa che dominava que sta partita ne preparava un altro. E ogni trama aveva i suoi eroi e i suoi colpevoli, come in ogni epopea che si rispetti, con Julio Sergio che a tempi alterni ha conquista to la ribalta, ora mostrando si tremebondo, ora scoppian do di salute.



La Roma è però arrivata, in soli dieci uomini, ad am mutolire per lo spavento uno
 stadio che stava celebrando un risultato larghissimo ed ingiusto prima di essere pu gnalata mortalmente nel convulso finale. E' andato in gol persino Loria, detto ' la bestia umana' dopo alcune tragiche apparizioni al tem po di Spalletti, quando aveva pagato colpe non solo sue, abbandonato da tutti nel de serto del proprio centrocampo. Dimenticato poi per me si negli scantinati di Trigoria è riuscito, con un suo gol, a far tremare i tifosi dell'Inter. Giocato in somma all'inse gna del motto ' ogni minuto un'emozione' l'incontro ha avuto il merito di riportare gli spettatori agli anni d'oro del calcio, quando persino gli scrittori più af fermati, fre quentavano le tribune della stampa a cac cia di emozioni letterarie. E i commenti finali hanno fatto capire che i gusti del pubbli co più sano, potendo, s'indi rizzano sempre verso una forma di calcio giocato come un duello o una sfida. 'Peccato sia finita' ha esclamato nostalgicamente uno spetta tore al fischio finale, agitan do la sciarpa nerazzurra. 'Peccato sia finita così' pote vano però aggiungere i tifosi della Roma, che pochi giorni prima avevano visto la loro squadra mancare l'ennesima occasione per riproporsi protagonista e avevano inve ce assistito alla riprova che quel ruolo di protagonista la Roma lo merita ancora tutto. Adesso, dopo essersi ancora seppellita viva con le proprie mani, la squadra giallorossa deve ricominciare a tessere la sua tela e dare nuovamen te notizie di sé. Senza pupaz zi di cera nelle sue fila e con rinnovata fiducia nei propri mezzi. Se saprà lanciare an che contro il il cartel lo di sfida che ha lanciato al l'Inter questa Roma in allar me rosso potrà ancora affa scinarci.