La penna degli Altri 07/02/2011 12:18

Inter esagerata, la Roma si arrende

La fuga con il freno a mano tirato del Milan arriva fin dentro l'astronave di San Siro, che si accende ancora prima di cominciare. Il segnale che danno i due condottieri non ammette altro che provare a offendere per buona pace degli equilibri fra i reparti: appena si alza il sipario, la sfida diventa un ping pong di emozioni. La giostra è aperta da Sneijder, primo tocco al pallone, gol con l'olandese capace di telecomandare il suo colpo da biliardo sotto l'incrocio. Roma al tappeto e Inter in gloria? Nemmeno il tempo di festeggiare che i nerazzurri vedono passare il copione fra i tacchetti avversari. Menez più Borriello più Vucinic fanno venire il mal di testa alla retroguardia dei campioni del mondo, ma anche al fischietto del signor Tagliavento che resta muto quando Ranocchia trattiene l'ex rossonero lanciato solo davanti a Julio Cesar: Borriello accentua la caduta, ma le immagini raccontano di un Ranocchia impegnato a bloccarne lo scatto e quindi graziato anche da un possibile . La Roma ha coraggio e prima si rimette in linea di galleggiamento con Simplicio, poi va a sbattere per tre volte nella stessa azione contro i guantoni del nerazzurro: Menez, Borriello e ancora Menez arrivano a un niente dalla rete del sorpasso.

Il ritmo è altissimo, le difese in apnea, soprattutto quella giallorossa quando l'Inter si impossessa del campo: in dieci minuti Julio Sergio trema per ben quattro volte fino a capitolare davanti all'affondo di Eto'o, complice una marcatura da spiaggia di Riise. E' la notte dei fantasisti, trequartisti, attaccanti. Ma è anche la sera in cui Borriello vince ai punti il duello personale con Pazzini in chiave azzurra, perché - se Prandelli dovesse decidere dall'incrocio di ieri sera a chi affidare la maglia da titolare mercoledì contro la Germania - la divisa dovrebbe finire sulle spalle del giallorosso: Borriello è stato al centro della notte per novanta minuti, il Pazzo solo nell'istante del rigore procurato.

Se la prima parte si era fermata a tre reti, la seconda va ben oltre. C'è spazio ancora per Eto'o, a segno dal dischetto (15 sono diventati i suoi sigilli), mentre Burdisso deve finire negli spogliatoi con il rosso per l'atterramento da ultimo uomo di Pazzini. C'è spazio anche per Thiago Motta (rete di testa da un metro), ma soprattutto per l'orgoglio di una Roma con un uomo in meno eppure in grado di risalire fino a 4-3 grazie agli acuti di Vucinic e Loria. Il finale lo scrive Cambiasso, quando le difese sono ormai diventate terra di conquista. Leonardo fa festa con nel motore il genio ritrovato di Sneijder, al servizio della causa dopo oltre due mesi. E non è poco.