La penna degli Altri 28/02/2011 10:46

Fischi all’inizio. E alla fine

Al fischio d’inizio di Brighi, in , i seggiolini della zona inferiore sono vuoti per solidarietà verso quei “colleghi” diffidati all’indomani dei tafferugli di Trigoria e, proprio lì in mezzo, nel cuore della torcida romanista, uno lungo striscione con su scritto: “Condannati da una passione”. E poi, venti minuti di silenzio assoluto: con le sole voci dei protagonisti sul terreno di gioco a fare da colonna sonora al pomeriggio. L’esordio canoro dei sostenitori è da brividi e fa capire il canovaccio della giornata: “Solo maglia, tifiamo solo la maglia”. Un messaggio forte e chiaro senza pericolo di essere frainteso: non c’è più voglia di scherzare perché la stagione è ormai indirizzata verso un mediocre epilogo. Minuto 46’: Pizarro, toccato duro Giovinco, è costretto a lasciare il campo e mentre la barella lo scorta verso le scalette degli spogliatoi, qualche fischio si alza dagli spalti. Nella ripresa c’è più verve, l’entusiasmo del doppio vantaggio è contagiosa e la voglia di strillare cresce. Gli incitamenti, tuttavia, restano circoscritti alla Roma e non agli interpreti in campo. Anzi, per loro, il massimo tributo parte da “Mercenari” al sempreverde “Andate a lavorare”. Le voglie si smorzano piano, piano: Amauri spegne sorrisi e speranze. Nei quattro minuti di recupero la squadra spinge senza affondare, rischia di prendere il 2-3 e si impantana nei propri limiti. Il finale è scontato: una bordata infinita di fischi sommerge l’Olimpico.