La penna degli Altri 01/02/2011 09:16

Da Angelucci agli americani. Ecco i primi tre pretendenti

 

AABAR - Azionista di Unicredit: detiene il 4,991% L’esperienza di Mansour in Premier League

Aabar Inve­stments PJS (precedentemente noto come Aabar di petrolio) è una so­cietà d'investimento globale di proprietà, attraverso una serie di società controlla­te dal governo di Abu Dhabi. Con se­de in Abu Dhabi, è una società privata per azioni. Fondata nel 2005, gli investito­ri iniziali erano la Abu Dhabi Investment Authority (fondo sovrano di Abu Dhabi) e Mubadala Development Company. L’ad è Mohamed Badawi al-Husseini ( nella foto).

A partire dal 2010, socio di maggioranza di Aabar Investments è l'International Petro­leum Investment Company ( IPIC) detie­ne il 71% delle azioni della società. Il fon­do Abu Dhabi Aabar (attraverso l’Interna­tional Petroleum Investment Company Aabar Luxembourg Sarl) è già azionista di Unicredit (4,991%). Mansour bin Zayed Al Nahyan, 40 anni, membro influente della famiglia regnante di Abu Dhabi (è uno dei figli dello sceicco Zayed bin Sultan Al Na­hyan e fratellastro di Khalifa bin Zayed Al Nahayan presidente degli Emirati Arabi Uniti), presiede l’International Petroleum Investment Company Aabar (in Unicredit ha investito quasi due miliardi di euro) e mastica calcio essendo entrato nella Pre­mier League acquistando nel 2008 il Man­chester , attualmente allenato da Ro­berto Mancini, ed è il presidente onorario dei citizens.



IL GRUPPO AMERICANO - Fa capo a DiBenedetto grande appassionato di sport. Con lui altri quattro partner finanziari

Il gruppo america­no che ha presen­tato un’offerta per la Roma fa capo a Thomas DiBene­detto, 61 anni, spo­sato, cinque figli, italoamericano di Boston. È lui il ca­pocordata che Uni­credit ha incontra­to a New York per la cessione dell’As Roma. È presidente del Boston Interna­tional Group e del Junction Investors, nonché chairman del board di Jefferson Watermann. Grande sportivo, dal 1978 è partner dei Boston Red Sox, una grande realtà del baseball statunitense. Della cordata fanno parte anche Julian Movse­sian, presidente della Capital Manage­ment Strategies nonché presidente e della Succession Capital Alliance, una compagnia attiva sul mercato delle assi­curazioni e Richard D’Amore, general partner della North Bridge Venture Par­tners, una venture capital di profilo in­ternazionale. Un altro soggetto finanzia­rio coinvolto è il Falcone Group, che ope­ra negli Stati Uniti nel campo immobilia­re e ha sede in Florida. Fondato dai tre fratelli Arthur, Edward e Robert Falco­ne, il gruppo è suddiviso in quattro divi­sioni. Il quinto investitore del consorzio Usa è Michael A. Ruane, un associato al­la TA Associates Realty, società con ba­se a Boston che agisce nel settore immo­biliare e che gestisce asset per un valore complessivo di circa 8 miliardi di dollari.



ANGELUCCI - Il suo impero si fonda sulle cliniche immobili di prestigio e anche due giornali

Giampaolo Ange­lucci, romano, romanista, 40 anni a maggio, ha conse­guito un diploma in scienze umanisti­che all’Augustinian Academy di New York. Il suo impero si fonda sulla Fi­nanziaria Tosinvest spa, la holding fon­data dal padre, l’onorevole Antonio Angelucci. È lui, il parlamentare del Pdl, che alla fine degli anni ‘70 ha costituito un vero e proprio network di cliniche e strutture per la ria­bilitazione in tutta Italia, particolarmen­te concentrate tra il Lazio e la Puglia. Ne­gli ultimi venti anni la Tosinvest ha avu­to un grande sviluppo, arrivando ad ave­re una capacità ricettiva di quasi quat­tromila posti letto, oltre mille medici spe­cialistici, circa tremila dipendenti e una trentina di strutture sanitarie dislocate in tutta Italia. Ma il gruppo Tosinvest ha anche un portafoglio immobiliare di cir­ca 800 milioni, con un patrimonio molto importante, nel quale fanno spicco im­mobili di prestigio quali quelli in via del­le Botteghe Oscure e quello in piazza Campitelli. Giampaolo Angelucci è anche proprietario di testate giornalistiche. Fanno capo alla Tosinvest i quotidiani Li­bero e Il Riformista, per il quale è in di­rittura d’arrivo la cessione. Mentre sono molto avviate le trattative per l’acquisi­zione di una importante quota azionaria della Gazzetta del Mezzogiorno.