Come si fa a passare dal 3-0 col Genoa per poi perdere 4-3 o dal 2-0 contro squadre di media o bassa classifica come il Bologna (all’Olimpico), il Chievo (a Verona) e il Parma (all’Olimpico) per poi pareggiare 2-2 se non per colpa della mancanza di quella mentalità vincente che, quando hai un margine di vantaggio così sufficiente per portare a casa i tre punti, dovrebbe spingerti a congelare la partita fino alla fine?

Come ha giustamente analizzato ieri mister Montella , la squadra ad un certo punto spenge la luce e va in bambola. Questo è un dato di fatto, che ci dice che la difesa giallorossa nei primi tempi e quanto sia da retrocessione nei secondi. Sapete quante reti ha preso la Roma nei primi 45’ solo in campionato? Appena 10. E sapete quante ne ha subite nei secondi? Ben 28, di cui addirittura 24 nell’ultima mezzora. Allora? E’ chiaro che problemi fisici e mentali si sommano e portano pian piano la squadra a ripiegarsi su se stessa col passare dei minuti fino a soccombere in maniera anche ridicola nei confronti di chiunque. E se è vero che con Pizarro la Roma gioca meglio, come si è potuto vedere anche ieri, dato che quando è uscito è ripiombata nel caos, è anche vero che le solite statistiche ci dicono che quest’anno, sempre solo in campionato, la Roma è andata meglio senza il cileno che con lui. Quando ne ha dovuto fare a meno ha collezionato 9 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte (più il secondo tempo di ieri); quando lo ha avuto ha messo insieme 3 successi, altrettanti pari e ancora 4 sconfitte (più il 2-0 dei primi 45’ di ieri).

Dunque non dipende neanche da lui. Non resta, perciò, che il discorso sulla mentalità vincente che facevamo all’inizio. La stessa che ti fa restare concentrato per gli interi 90’ più recupero senza farti andare in bambola per quei dieci-quindici minuti a partita che poi diventano sempre fatali.